giovedì 31 maggio 2012

Il corvo del Vaticano

... preso il "corvo" del Vaticano... 

Marilena Nardi





"Confermo che la persona arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, è il signor Paolo Gabriele, che rimane tuttora in stato di detenzione".
 Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.


 La verità ...
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Maggiordomi
Il corvo su un piatto d’argento.

 pop con Nero Wolfe
Mauro Biani


Conclusiva direi - Mauro Biani

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Marco De Angelis



BATTISTA IL MAGGIORDOMO
 Nonostante si sia già trovato il colpevole nella figura del maggiordomo (soluzione che più canonica di così non si può) resta ancora molto oscura la vicenda dei documenti trafugati in Vaticano. E probabilmente resta anche molto amaro in bocca ai fedeli per la triste deriva terrena del messaggio Cristiano.
Gianfranco Uber

VATILEAKS SCANDAL
Gianfranco Uber
Arrested the Pope's Butler for illegally possession of secret and reserved documents.
30 May 2012
[Dietro il furto del maggiordomo del Papa non sembra esserci solo una semplice e squallida vicenda di furto di documenti riservati bensì una sottile lotta per il potere.
Il vero obbiettivo della manovra sembra essere l'attuale Segretario di Stato Cardinale Bertone
a cui, sembra una larga fazione dell'alta gerarchia militare rimprovera una politica un po' troppo "terrena".
(CARTOONMOVEMENT)]


Giannelli http://www.corriere.it/foto_del_giorno/giannelli/index_201105.shtml





Giannelli http://www.corriere.it/foto_del_giorno/giannelli/index_201105.shtml



chiedilo a loro, le sanno tutte
fabiomagnasciutti


zerozerosetta
fabiomagnasciutti







KHAMARD





Qualcuno volò sul nido del cuculo
Paolo Lombardi


mariobochicchio


Tomas



Tomas




Nico Pillinini





Giorgio Forattini



Vaticanleaks
Paride Puglia






Matteo Bertelli

 
ILLAZIONIAMO ...
 Joseph cerca di salvare la faccia, ma senza essere troppo credibile.
 E del resto, non lo è mai stato più di tanto.
Roberto Mangosi


Marilena Nardi



Aggiornato il 09/01/2023

È morto Paolo Gabriele, il maggiordomo infedele di Benedetto XVI aveva 54 anni: fu lui a far scoppiare lo scandalo Vatileaks 1

Nel 2012, il laico più vicino al Papa tedesco, si rese protagonista dello scandalo rubando documenti privati di Ratzinger e divulgandoli ai giornalisti. Per questo motivo fu condannato dal Tribunale vaticano a tre anni di reclusione, ridotti a diciotto mesi

di Francesco Antonio Grana | 24 NOVEMBRE 2020

È morto a 54 anni Paolo Gabriele, il maggiordomo infedele di Benedetto XVI. Nel 2012, il laico più vicino al Papa tedesco, si rese protagonista dello scandalo Vatileaks 1 rubando documenti privati di Ratzinger e divulgandoli ai giornalisti. Per questo motivo fu condannato dal Tribunale vaticano a tre anni di reclusione, ridotti a diciotto mesi, “per aver egli operato, con abuso della fiducia derivante dalle relazioni di ufficio connesse alla sua prestazione d’opera, la sottrazione di cose che in ragione di tali relazioni erano lasciate od esposte alla fede dello stesso”. La difesa di Gabriele rinunciò a fare appello e, alla vigilia del Natale 2012, Benedetto XVI lo andò a trovare nella cella della Gendarmeria Vaticana dove era detenuto da alcuni mesi “per confermargli il proprio perdono – come precisò la Santa Sede – e per comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonando la pena a lui inflitta. Si è trattato di un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità”. Un segno che ricordò quello compiuto da San Giovanni Paolo II che, durante il periodo natalizio del 1983, due anni dopo l’attentato, andò a visitare a Rebibbia Alì Agca, il membro dei Lupi Grigi che gli aveva sparato il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro.

Dopo la scarcerazione e la grazia, il Vaticano precisò che benché Gabriele “non possa riprendere il precedente lavoro e continuare a risiedere in Vaticano, la Santa Sede, confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia”. Negli anni successivi alla condanna, infatti, l’ex maggiordomo di Ratzinger è rimasto comunque a lavorare in strutture collegate alla Santa Sede, ciò per assicurare il sostentamento necessario anche alla moglie e ai figli. Del resto, dall’arresto fino alla sentenza l’ex maggiordomo aveva continuato sempre a ricevere lo stipendio. Quando la Gendarmeria Vaticana entrò nella sua abitazione all’interno del piccolo Stato, furono trovati centinaia di migliaia di testi e documenti. Ben 82 scatoloni nascosti negli armadi contenenti oltre mille documenti riservati del Papa, tra cui testi cifrati spediti alle nunziature apostoliche di tutto il mondo su questioni internazionali molto delicate. C’erano anche numerose carte sulle quali Benedetto XVI aveva scritto di suo pugno “zu vernichten”, da distruggere, e che, invece, Gabriele si era portato a casa. Ma anche lettere e foto riguardanti la vita privata di Ratzinger e perfino le sue analisi mediche. Il maggiordomo aveva iniziato il suo lavoro con Benedetto XVI nel 2006, appena un anno dopo la sua elezione, e aveva cominciato subito a portare via documenti dall’appartamento pontificio.

Sullo scandalo Vatileaks 1, Ratzinger chiese a tre “cardinali 007”, Jozef Tomko, Julian Herranz e Salvatore De Giorgi, di indagare per far luce su chi aveva armato la mano di Gabriele. Durante il processo, infatti, l’ex maggiordomo del Papa tedesco aveva sempre affermato: “Se lo devo ripetere, non mi sento un ladro”. Ammettendo, però, di sentirsi responsabile di aver “tradito la fiducia” di Benedetto XVI. “La cosa che sento forte dentro di me – disse l’ex maggiordomo ai magistrati – è la convinzione di avere agito per amore esclusivo, direi viscerale, per la Chiesa di Cristo e per il capo visibile”, ovvero il Papa. Il dossier redatto dai tre porporati fu completato e consegnato a Benedetto XVI negli ultimi giorni del suo pontificato. E nel loro primo incontro, a Castel Gandolfo, pochi giorni dopo l’elezione di Francesco, Ratzinger lo consegnò a Bergoglio. Di questo dossier il Papa latinoamericano ne ha parlato proprio recentemente raccontando che “all’inizio del mio pontificato andai a trovare Benedetto. Nel passare le consegne mi diede una scatola grande. ‘Qui dentro c’è tutto, – disse – ci sono gli atti con le situazioni più difficili, io sono arrivato fino a qua, sono intervenuto in questa situazione, ho allontanato queste persone e adesso tocca a te’. Ecco, io non ho fatto altro che raccogliere il testimone di Papa Benedetto, ho continuato la sua opera”.

Eppure, all’epoca della sentenza, un comunicato della Segreteria di Stato negò tutte le ipotesi complottistiche sulla vicenda: “Il dibattimento ha potuto accertare i fatti, appurando che il Sig. Gabriele ha messo in atto il suo progetto criminoso senza istigazione o incitamento da parte di altri, ma basandosi su convinzioni personali in nessun modo condivisibili. Le varie congetture circa l’esistenza di complotti o il coinvolgimento di più persone si sono rivelate, alla luce della sentenza, infondate”. Per la Segreteria di Stato, allora guidata dal cardinale Tarcisio Bertone, “la sentenza del processo contro Paolo Gabriele, ora passata in giudicato, mette un punto fermo su di una vicenda triste, che ha avuto conseguenze molto dolorose. È stata recata un’offesa personale al Santo Padre, si è violato il diritto alla riservatezza di molte persone che a lui si erano rivolte in ragione del proprio ufficio, si è creato pregiudizio alla Santa Sede e a diverse sue istituzioni, si è posto ostacolo alle comunicazioni tra i vescovi del mondo e la Santa Sede e causato scandalo alla comunità dei fedeli. Infine, per un periodo di parecchi mesi è stata turbata la serenità della comunità di lavoro quotidianamente al servizio del successore di Pietro. L’imputato è stato riconosciuto colpevole al termine di un procedimento giudiziario che si è svolto con trasparenza, equanimità, nel pieno rispetto del diritto alla difesa”.

Evidentemente, però, le conclusioni dei tre “cardinali 007” di Benedetto XVI hanno allargato e di molto lo spettro della vicenda se Francesco, proprio parlando di Vatileaks 1, ha recentemente affermato che la cosiddetta questione morale nei sacri palazzi è un “male antico che si tramanda e si trasforma nei secoli”, ma che ogni Pontefice ha cercato di debellare. “Purtroppo la corruzione – ha aggiunto il Papa – è una storia ciclica, si ripete, poi arriva qualcuno che pulisce e rassetta, ma poi si ricomincia in attesa che arrivi qualcun altro a metter fine a questa degenerazione”. Aggiungendo che “la Chiesa è e resta forte, ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli”.

fonte : https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/24/e-morto-paolo-gabriele-il-maggiordomo-infedele-di-benedetto-xvi-aveva-54-anni-fu-lui-a-far-scoppiare-lo-scandalo-vatileaks-1/6014651/









martedì 29 maggio 2012

Scuola : "Signora Maestra".



29/5/2012

Signora Maestra




Massimo Gramellini
Domenica sera ho condiviso con una trentina di temerari uno spericolato esperimento sentimentale: il raduno dei compagni di classe delle elementari. Erano quarant’anni e centomila capelli che non ci si vedeva e per farsi riconoscere ciascuno si era pinzato sul petto una targhetta con nome, cognome e una propria foto di allora. E' stata una delle serate meno nostalgiche della mia vita: il passato da rammentare era così remoto che sembrava futuro. Si è parlato tantissimo di progetti e speranze, pochissimo di calcio, niente di politica. Ma si è parlato soprattutto della, e con la, Maestra. Era per i suoi 88 anni appena compiuti che avevamo apparecchiato lo spettacolo, salvo accorgerci in fretta che lo spettacolo era lei. Buona ma non debole, la schiena ancora dritta come i suoi pensieri. La Maestra. Quella che ci aveva insegnato a leggere con i libri di Primo Levi e di Rigoni Stern. Anche l'altra sera ha ascoltato con attenzione il primo e l'ultimo della classe declamare "bosco degli urogalli" e poi ha dato loro il voto: basso e però giusto, come sempre. Si aggirava fra i suoi scolari attempati distribuendo carezze ruvide e rimproveri dolci. Nel guardarla pensavo all'esercito silenzioso di cui quella donnina formidabile fa parte: le maestre elementari della scuola pubblica italiana che hanno tirato su una nazione con stipendi da fame, ma meritandosi qualcosa che molti potenti non avranno mai. Il nostro rispetto.

Prima di andare a dormire ci ha detto che averci avuti come alunni era stato, per lei, come riceverci in dono. Poi ci ha baciati sulla fronte, uno a uno. Sono rientrato a casa con addosso l'energia di un leone.

Nota:
Il dipinto è di Mauro Biani

lunedì 28 maggio 2012

Il "lapsus di Alfano"


Alfano: "guardiamo al modello francese"
Etichette: Angelino Alfano, berlusconi, Burlesque, PDL

  «Come dice il presidente della Repubblica... volevo dire il presidente Berlusconi».
Così, nel corso della conferenza stampa a palazzo Madama, ad un certo punto Angelino Alfano si rivolge al Cavaliere. Alfano tenta di andare oltre, ma il brusio della sala cresce e lo costringe ad interrompersi. A quel punto arriva l'applauso del pubblico, che strappa al Cavaliere un sorriso poco convinto. Con una battuta Alfano tenta di riprendere il discorso, ma Berlusconi non raccoglie nemmeno questa volta.(fonte)

 
IL LAPSUS

Alfano si premura di chiarire che il suo non era un lapsus "freudiano" ma  l'idea di Berlusconi di candidarsi alla Presidenza della Repubblica non sembra in effetti del tutto tramontata.
 Gianfranco Uber


 Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it


 VAURO



Rocco Grieco/Khamard



La risposta
Marco Vukic
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Nota:

Anne Marie Boesiger
Anagramma: elessero quel bugiardo...e solo gare di burlesque!

giovedì 24 maggio 2012

Al supermercato con la sporta... oops scorta!!


E' realmente accaduto
 All'IKEA con la scorta.
La Senatrice Finocchiaro si difende.

... voglio solo precisare che gli uomini della scorta assegnatemi sono tutti della Squadra Mobile
 PORTOS / Franco Portinari
Etichette: finocchiaro, Ikea, scorta, squadra mobile

Al supermercato per fare scorta
 di Nadia Redoglia
 Specie col prender 3 e pagare 1, è ovvio che noi (comuni) mortali s’approfitti per fare scorta. Tutti gli altri, mortali ma non comuni, al supermercato vanno solo con (non per) la scorta. Quella fornita dallo Stato consta di centinaia di multipli di tre, ma quanto a pagare spetta sempre per uno solo: noi. Ci perdoni l’on. Finocchiaro (immortalata da un settimanale che ci passa per “scoop” la scorta che porta il carrello della scortata: manco fosse questo lo scandalo…) se cogliamo l’attimo per entrare nel merito. Gli è che il Belpaese ha proprio le scorte che straripano! Non ce la fa più a sopportare e supportare centinaia di connazionali incartati (pure già scartati, rottamati, consumati, fuori corso) da “umani involucri protettivi” che assai più avrebbero da fare, quanto a preservare noi e pur anche la loro dignità, nelle strade cittadine. Non è dato sapere (ché si rifiutano di spiegarcelo) quale sia il criterio, la tecnica, con cui si distribuiscono in questo Paese le scorte. Sappiamo però come funziona in Europa, stante gli esempi pratici che ci fornisce. Qualche giorno fa s’è visto Hollande sul suo motorino con le sportine della spesa attaccate al manubrio, ma è giusto un esempio tra i suoi colleghi leader (attivi perché gli ex non se li fila proprio più nessuno). Dati gli elevatissimi nostri costi (sprechi) per ‘sto anomalo esercito della salvezza, motorizzato e no, sarebbe appena il caso di tagliare drasticamente. O dobbiamo aspettare che “ce lo chieda l’Europa” ?!
24 maggio 2012

mercoledì 23 maggio 2012

23 maggio 2012: Capaci vent'anni dopo

Onore a "Giovanni Falcone"!

Giovanni Falcone
Marilena Nardi
 Non dimenticare...
Tiziano Riverso





Capaci
CeciGian



Faccone eroe, Rina male, il resto bua.
 Anche se noi ci crediamo assolti siamo lo stesso coinvolti.
Mauro Biani
 Anniversario
Max Palazzo

 
L'accendino di Giovanni Falcone
Kharmard

 Avevo 12 anni. Ero a Paestum, mi avevano già spedito in vacanza. Oppure semplicemente ero lì con tutta la famiglia per il fine settimana. Un fine settimana di maggio. Ricordo solo che stavo in cucina, che la televisione era accesa e che mia zia d’improvviso si mise davanti alla tv. La coprì tutta con la sua schiena. Noi bambini non capivamo perché non volesse vedere, non capivamo perché volesse oscurare tutto. Giocavamo con una palla di gommapiuma in casa, non stavamo nemmeno guardando la tv, eppure le si mise davanti, col suo corpo minuto, a coprire lo schermo quadrato di una piccola e vecchia Sony. Aveva le lacrime agli occhi, ci guardava come se non ci vedesse, agitava la testa e ripeteva “No, no, no”.
Nessuno di noi faceva domande. I bambini del Sud cresciuti negli anni ’80-’90 con faide di mafia, tensioni continue in strada e in casa, polizia e posti di blocco, sanno contenere le domande. Sarebbe stato naturale puntare il ditino verso lo schermo e chiedere spiegazioni. Noi no. Non chiedevamo, sentivamo che era accaduta la solita cosa, quella che quando accadeva se chiedevi qualcosa ti guardavano storto e chiudevano con "Niente, niente." Ricordo di essermi seduto a terra, gambe incrociate all'indiana, come faccio ancora oggi, e mi guardavo intorno. Fuori sentivo che tutte le case dei vicini avevano la tv accesa. Qualcuno la radio. C’era un silenzio irreale. Solo le voci dei bambini. Il Tg3 confermò l’attentato. C’era una donna con i capelli corti che ne parlava da Palermo e ogni tanto si vedevano immagini incredibili: cemento e terra divelta. Lamiere e tante persone che si aggiravano come in trance tra le macerie. Capii che avevano ucciso un giudice e dei poliziotti. Mi feci coraggio e smisi la regola del bimbo di paese che non deve mai fare domande sul sangue e sui morti ammazzati. Riuscii finalmente ad alzarmi e chiesi: perché?

Roberto Saviano 
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internacional.elpais.com

G8 - Camp David 18-19 Maggio 2012


Le déjeuner sur l'herbe... apologies Manet

G8 - Camp David 18-19 Maggio 2012
Gli otto uomini piu' potenti della terra hanno trascorso la notte di venerdi' 18 maggio nei boschi del Maryland, a Camp David, in una sorta di 'sleepover' per vip (una di quelle serate tanto care agli adolescenti nostrani, in cui dopo la cena i ragazzi si fermano a dormire) La residenza di riposo dei presidenti Usa, a Camp David, ha ospitato quello che sara' ricordato come il vertice piu' importante dei suoi 70 anni di storia. Inizialmente il vertice del G8 si doveva tenere a Chicago, dove Obama ospitera' domenica e lunedi' 20 e 21 maggio il summit della Nato, ma e' stato trasferito nella residenza immersa nel verde, tra alberi di quercia e pioppi, a un centinaio di km da Washington, per dare all'incontro un'impronta piu' informale.
 "L'idea e' che la gente si godra' meglio un ambiente piu' casual", spiego' a marzo ai giornalisti il presidente Usa, dopo che la Casa Bianca aveva annunciato il cambio di sede (che in realta' probabilmente e' stato un modo per ridurre il rischio di manifestazioni di protesta a Chicago). Camp David, che fu inaugurato nel 1942, e' tradizionalmente il luogo dove i presidenti Usa si rilassano e prendono fiato, lontano dai clamori di Washington, talvolta ospitando qualche capo di Stato straniero in visita in Usa.
Ospiti di Obama, il premier Mario Monti , il premier britannico, David Cameron, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Francois Hollande, il primo ministro canadese, Stephen Harper, il premier russo Dmitry Medvedev e quello giapponese, Yohihiko Noda. A Camp David sono presenti anche il presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, e il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Ognuno di loro e' inoltre accompagnato da almeno un aiutante.





Adams Telegraph
 





UN PARTY INFORMALE
Il summit di Camp David ribadisce la volontà di aiutare la Grecia a rimanere nall'Euro anche se ancora poco chiaro come superare le posizioni rigoriste della Cancelliera tedesca.
Uber by CARTOONMOVEMENT


 Ben Jennings on David Cameron's leisure habits
 Ben Jennings The Guardian


Grande assente Putin :

David Rowe


Putin and G8
 By Alexandr Zudin, St. Petersburg, Russia


Absence
 By Luojie, China Daily, China



G1 + G7
By Alexandr Zudin, St. Petersburg, Russia
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http://www.ilpost.it/2012/05/20/foto-g8-camp-david/camp-david-g8-2012-10/
http://www.loccidentale.it/node/116288