giovedì 4 febbraio 2016

Le primarie del Centrosinistra a Milano 2016

I sondaggi:

http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2016/1/18/SONDAGGI-ELETTORALI-POLITICI-2016-Media-settimanale-dei-partiti-solo-il-Pd-avanza-FI-in-picchiata-oggi-18-gennaio-/671103/


I candidati:


- Sala

Sala, l’uomo di Expo scelto da Renzi per Palazzo Marino
Beppe Sala, se fossimo aldilà dell’oceano sarebbe “The man of the
year”. Qui da noi è l’uomo di Expo, sceso nell’agone politico milanese
sospinto da Renzi e, conseguentemente, mal sopportato da
una parte della Sinistra. Paradossalmente però, avendo incassato l’appoggio
di quasi tutta la giunta Pisapia, appare, più lui che gli altri candidati,
il prosecutore del lavoro portato avanti da Palazzo Marino in questi
cinque anni. Per il suo profilo di manager di successo arruolato dalla politica
è visto come il fumo negli occhi anche dalla Destra, che con lui
sente restringersi lo spettro delle possibilità di produrre un candidato all’altezza
per Palazzo Marino. Non per niente sono arrivati nei mesi scorsi
endorsement “pelosi” dai vari Berlusconi e De Corato che puntano sulla
sua sconfitta il 7 febbraio. E altri ne arriveranno prima del voto delle Primarie,
che secondo molti sono per lui lo scoglio più difficile. «Se sarò io
il 12 giugno il candidato del Centrosinistra per gli altri non ce n’è», ha affermato
Sala in più occasioni, forse con troppo ottimismo. Ma sono in
molti a pensarla così. E a sostenerlo proprio per questo.
Dalla sua ha il grande successo di Expo (aldilà delle stantie polemiche
sui conti). «La mia esperienza e le mie relazioni coltivate durante l’esposizione
universale saranno al servizio della città, per continuare il lavoro
di rilancio iniziato con questa amministrazione». Certo non ha il pedigree
di sinistra, ma lui sostiene
di esserlo sempre stato,
«chiedetelo a Letta e a Prodi» ha
detto tempo fa, ma i panni del politico
ancora gli stanno stretti e lo si è visto soprattutto negli incontri pubblici,
dove non ha mostrato la scioltezza retorica e la conoscenza del territorio
dei suoi avversari.
Proprio dalla sua nuova veste di politico e aspirante amministratore di
una città complessa e un po’ snob come Milano è partita la nostra intervista.







Lo yachtman






- Balzani


Francesca Balzani, la candidata del... “mi manda Pisapia”
Quarantanove anni, tre figli, sorriso deciso sotto uno sguardo ironico, Francesca
Balzani si presenta così, con quei capelli corti destinati a crescere
come i consensi che si impegna a raccogliere. Sensibile al suo fascino è soprattutto
l’area sociale e politica che innalzò sugli scudi il sindaco uscente, suo attuale
mentore assieme agli altri candidati alle primarie del 2011, Stefano Boeri e
Valerio Onida. Piace a giornalisti come Gad Lerner, Piero Scaramucci, Natalia Aspesi
e Benedetta Tobagi, ad avvocati come Mario Fezzi, Caterina Malavenda e Cesare
Rimini, a economisti come Francesco Giavazzi. Veri e propri fan (l’elenco è
lungo) ben decisi a sovvertire le previsioni dei sondaggi che danno Sala favorito.
Formatasi in uno degli studi tributari italiani più noti, quello fondato da
Victor Uckmar, Francesca ha una proposta fortissima in materia: trattenere
a Milano le entrate di tutte le tasse locali. Altra proposta shock, la
gratuità di tutti i mezzi di trasporto pubblico urbano di superficie. Tutt’altro
che tirchia, nonostante qualcuno le rimproveri di essere più genovese
che milanese. Proprio a Genova, prima di approdare al
Parlamento Europeo, si era
“allenata” come assessore al bilancio
del sindaco Marta Vincenzi,
carica che poi avrebbe ricoperto nella
giunta Pisapia.
Continua 





Vendola scrive a Pisapia: “Hai fatto bene a schierarti con Balzani” continua su: http://milano.fanpage.it/primarie-2016-milano-vendola-scrive-a-pisapia-hai-fatto-bene-a-schierarti-con-balzani/ http://milano.fanpage.it/







-Majorino

Majorino, il candidato “senza santi in paradiso”
È di sinistra, ma piace anche ai renziani. Ha avuto l’appoggio di Sel,
ma i suoi colleghi “vendoliani” stanno con Sala o, come la Balzani,
all’ultimo si candidano sostenute da Pisapia. È Pierfrancesco Majorino,
attuale assessore alla Politiche sociali, candidato alle primarie
sin dall’estate, amatissimo dai suoi collaboratori e dal terzo settore, meno
dai vertici milanesi del Partito Democratico e dall’influente sinistra radical-chic
milanese. Insomma un candidato senza santi in paradiso,
ma con un seguito popolare che il 6 e 7 febbraio potrebbe fare la differenza.
Soprattutto se le convincenti performance di queste settimane
nei dibattiti con gli altri candidati e una campagna elettorale
lunga più di sei mesi abbatteranno gli steccati degli schieramenti.
Non a caso Pier ci spiega: «sono una persona di sinistra, non è che
smetto di essere tale perché ho bisogno dei voti. Ai sostenitori di
Renzi dico: scegliete me per la città, non per gli equilibri di vertice».
Per l’intervista Majorino ci accoglie durante la pausa pranzo nella
sede del Comune di largo Treves. Poco sorridente come suo costume
– i consulenti di immagine,
se li ha, dovrebbero fargli
fare un corso di public
relations – se non lo conosci non
mette certo a proprio agio. Ma quando ci
dice che conosce molto bene il nostro giornale – «è il più diffuso» afferma
– e che le testate locali «sono importantissime» e devono essere
valorizzate almeno noi, rinfrancati, sorridiamo. E iniziamo l’intervista.





Majorinin



- Iannetta

Iannetta, il manager outsider che guarda al sociale
Classe 1974, padre di due bambini, Antonio Iannetta può permettersi di
brandire la più giovane età, rispetto agli altri candidati, come un’arma a
suo favore, almeno in termini di capacità di dialogo con la parte più giovane
dell’elettorato. Nemmeno il taglio molto classico, quasi risorgimentale della
barba riesce a cancellare la piacevole impressione di trovarsi di fronte a
un politico fresco, energico che gioca nel futuro le carte migliori. Il suo
vantaggio, però, è anche la sua debolezza, dato che, per converso, è il candidato
che i milanesi conoscono meno, ad eccezione del tutt’altro che trascurabile
mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Il suo profilo,
come egli stesso sottolinea, è quello di un vero e proprio “manager del sociale”,
considerando che la
sola Uisp, di cui è direttore
generale, tra Milano e provincia
conta 550 società sportive e 70mila
tesserati. continua



I disegni di Portos- Franco Portinari sono presi dal suo sito e i testi dal giornale Milano Sud.
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Nota:



Incogniti
(Le Primarie del centrosinistra.)
Sicuramente sono un buon segno di democrazia anche se, in mancanza di una legge elettorale specifica nutro ancora molte perplessità sul sistema delle Primarie.
Uber

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