martedì 19 dicembre 2017

La salma di Vittorio EmanueleIII torna in Italia.

QUI GIACE UN 
RE
CHE PORTO'
IN GUERRA
L'ITALIA
A FIANCO
DEI NAZISTI
CHE FIRMO'
LE LEGGI RAZZIALI
CHE ACCETTO'
LA DEPORTAZIONE
DEGLI EBREI
E CHE NON SEPPE
NEPPURE GESTIRE
UN ONOREVOLE 
ARMISTIZIO


UNA COLONNA INFAME
Il rientro in Italia delle spoglie di Vittorio Emanuele III non provoca in me una grande disapprovazione. I giovani di oggi, di questo Re, non ne sanno proprio nulla ed è male.
Avrei trovato persino giusto che il rientro fosse gestito in modo ufficiale ma solo al fine di non dimenticare la Storia e di non farla dimenticare.
Gianfranco Uber



ANSA: Vittorio Emanuele III è stato portato su suolo italiano a settant'anni dalla morte, due giorni dopo l'arrivo, da Montpellier, della regina Elena.
Un velivolo dell'Aeronautica militare ha prelevato la bara ad Alessandria d'Egitto, dove giaceva nella cattedrale di Santa Caterina e, dopo una tappa intermedia, ha fatto scalo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi. La bara è poi giunta al Santuario di Vicoforte (Cuneo), per una cerimonia descritta come "sobria e discreta": ai giornalisti, ai turisti e ai pellegrini le porte sono state aperte solo dopo due ore. A chiedere al Presidente della Repubblica di interessarsi per far rientrare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele III è stata la famiglia Savoia e Mattarella si è rivolto al Governo per il supporto necessario. Sarebbe stato altrimenti molto difficile, infatti, viene rilevato in ambienti del Quirinale, organizzare il trasferimento dall'Egitto all'Italia.



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TUTTI I SILENZI COLPEVOLI DEL RE DI AUSCHWITZ
Smemorati storici - Il rientro della salma di Emanuele III con volo di Stato avallato dal presidente della repubblica 
L’operazione è stata condotta in segreto, escludendo del tutto l’opinione degli italiani. Torna in Italia, circondata da strane dichiarazioni di commosso cordoglio, la salma di Vittorio Emanuele Terzo. Torna dopo aver fatto passare, quasi in sordina il corpo della moglie Elena, frequentatrice assidua (ci ricordano le fotografie e gli archivi dei giornali), della Camera dei fasci e delle corporazioni. I parenti hanno ringraziato il presidente Mattarella, che ha agito in segreto, come se il capo dello Stato avesse l’autorità per assolvere, “motu proprio”, i criminali di guerra.
Vittorio Emanuele terzo è stato un criminale di guerra, e poichè molti sembrano averlo dimenticato, occorre ricordare che si tratta del solo re europeo che ha firmato e lasciato attuare fino ai dettagli le “leggi razziali” che hanno privato i cittadini italiani ebrei del diritto di vivere e del diritto di morire, per poter essere consegnati, non più italiani, a Hitler e a gli impresari di Auschwitz.
Tutto ciò impedisce il ritorno di una salma che è stata giustamente tenuta lontana fino a quando avrebbe potuto dare luogo a una folle e assurda celebrazione di gente storicamente ottusa e senza memoria? No, naturalmente. Le salme appartengono a familiari e amici. Ma tutto sta avvenendo in una condizione di vuoto morale e politico di molti, di silenzio non dovuto dei testimoni, e di mancanza di rispetto del presidente della Repubblica per la storia italiana e il prezzo di dolore e di morte pagato dagli Italiani al re complice di tutti i delitti del fascismo e del nazismo. E ciò provoca indignazione e disorientamento. Siamo il solo Paese europeo in cui il re si è prestato a svendere i suoi cittadini ebrei.
Siamo il solo Paese in cui il re è stato co-autore di un colpo di Stato che ha violato lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora), ha permesso e avallato e sottoscritto un lungo governo di omicidi, persecuzioni e delitti su commissione persino all’estero, e poi una guerra che, da capo delle forze armate, non poteva non sapere l’esito tragico e la trappola mortale per i suoi uomini.
Ma le “leggi razziali” sono il suo capolavoro di monarca indifferente alla gravità del delitto che stava compiendo. È vero che persino i fascisti se ne solo liberati (a Salò) profittando della vergognosa fuga di questo re che abbandona il suo regno nel momento del più grave pericolo. Ma non si vede perchè, in Europa, solo l’Italia, con i buoni uffici del presidente di una Repubblica nata dalla Resistenza, non voglia avere un passato e insista in un umiliante e vergognoso oblìo.
Ci hanno detto che sono passati settant’anni. È vero. Settant’anni da Auschwitz. Con la sua firma in calce alle leggi razziali, Vittorio Emanuele terzo è diventato (e resta, da criminale di guerra) il re di Auschwitz.
di Furio Colombo | 18 dicembre 2017

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