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giovedì 27 gennaio 2011

Giorno della memoria 2011



GIORNO DELLA MEMORIA 2011
Pubblicato da uber
Etichette: olocausto

«Dovremmo cercare di trarre delle conclusioni da un'esperienza che ha travolto milioni di esseri umani e capire perché si debba conoscere questa storia, nonché quale lezione potremmo avere da questo passato.»


Tullia Zevi


A Tullia Zevi - GRIECO http://www.coriandoli.it/


«Bisogna ricordare che insieme ai sei milioni di ebrei, sono morti anche centinaia di migliaia di zingari, di omosessuali, di intellettuali e anche di oppositori politici del regime nazista, sia religiosi, sia laici. Ci si deve rendere conto di cosa rappresenta la presa di potere di un regime dittatoriale e si deve amare e conservare questa democrazia che con tanta fatica abbiamo riconquistato.»


Tullia Zevi




Giannelli http://www.corriere.it/

http://www1.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/music/images/48_1645_1s.jpg

La musica dell'olocausto




A teatro:
Ausmerzen - Vite indegne di essere vissute, un'opera teatrale di Marco Paolini
La storia di una nazione che, ragionando come un corpo, vuole ripulirsi il sangue. Cioè liberarsi dei “mangiatori inutili” che pesano sulle “persone sane di valore”. E perciò si affida all’eugenetica per selezionare fin dalla culla i disabili, prima accontentandosi di sterilizzarli e poi eliminandoli come scorie umane. Con la collaborazione attiva dei medici di famiglia, delle ostetriche, degli psichiatri. 

  • AUSMERZEN - VITE INDEGNE DI ESSERE VISSUTEIn AUSMERZEN 
  • AUSMERZEN - VITE INDEGNE DI ESSERE VISSUTE - Dall'ospedale psichiatrico 'Paolo Pini' di Milano, Marco Paolini porta su LA7 una narrazione pensata per approfondire il valore del ricordo
    3:02:59 (cliccare il titolo per vedere l'opera)
    AUSMERZEN vite indegne di essere vissute in diretta dall’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano. Una serata speciale introdotta da Gad Lerner, che al termine condurrà un approfondimento con gli ospiti in sala.

    Per informazioni: www.marcopaolini.info e www.la7.it/paolini

    Alla vigilia del Giorno della Memoria, un racconto dedicato alle teorie dell’eugenetica applicate dai nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, una narrazione pensata per approfondire il valore del ricordo, il dolore dell’esperienza, il senso della responsabilità storica e individuale, il concetto di diversità e di accoglienza.
    Una serata dedicata alla terribile vicenda legata alle teorie dell’eugenetica che fra il ’34 e il ‘45 ha portato il nazismo alla sterilizzazione prima e all’eliminazione poi dei disabili e dei malati di mente, con la sperimentazione di tecniche di eliminazione di massa poi applicate anche nella “soluzione finale” contro gli ebrei e gli altri “impuri”.

    “Questo lavoro è frutto di due anni di ricerche, di incontri con testimoni e con specialisti. È una narrazione cruda, nitida, razionale. Io non sono l’officiante di un rito della memoria, ma ne sono un cronista. E faccio la cronaca di una storia di cui pochi sanno moltissimo e molti non sanno nulla, dunque cerco di non maltrattare né gli uni né gli altri. Anch’io ne sapevo pochissimo fino a qualche tempo fa.
    Serve provare a raccontarla perché non penso sia solo archeologia storica, e neppure una storia solo tedesca. Pone domande difficili, che riguardano il presente, e forse è per questo essere difficili che non ce le poniamo volentieri.
    Ho chiesto aiuto a Gad Lerner per far sì che queste domande emergano dopo il racconto, dalle impressioni e dalle osservazioni degli spettatori in sala, ma sono sicuro che saranno le stesse che si porranno in tanti da casa”.

    Marco Paolini
    http://3.bp.blogspot.com/_KX1DEGPJiF8/TIDNvWCXSTI/AAAAAAAAAnw/x6uV6V6njBc/s1600/maus.gif

    Maus, romanzo a fumetti di Art Spiegelman (Pulitzer nel '92)


     Per non dimenticare - Paride Puglia PUNCH
     
cerchiamo di non dimenticarci

fabiomagnasciutti

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siti per non dimenticare:
Centro di documentazione ebraica contemporanea 
Associazione nazionale ex deportati 
il portale creato da A.Tournoud (legame tra Vaticano e Comunità ebraica)
Yad Vashem di Gerusalemme ( il sito del Museo dell’Autorità per il ricordo delle vittime e degli eroi della Shoah)
United States Holocaust Memorial Museum di Washington
 Giorgio Perlasca
Risiere di San Sabba


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giovedì 28 gennaio 2010

Giornata della memoria 2010


cliccare sull'immagine( attenzione agli animi sensibili)
max / [fra parentesi]

Per non dimenticare ...passano gli anni ma non dobbiamo scordare
ciò di cui è capace l' uomo
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] »




GIORNATA DELLA MEMORIA
Occorre vigilare contro ogni rimozione delle verità storiche ed il rischio del loro lento offuscamento quando non della loro lenta trasformazione
uber /Humour uber

Per non dimenticare
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi



Amnesìa

Il giorno della Memoria. Come tradizione “memorabile”di questo luogo, riporto link utili e riflessioni a beneficio mio e dei gentili passanti e ripassanti. La legge che ha istituito la giornata della memoria. Un intervento di Moni Ovadia. E ancora, tra gli "altri" olocausti, quello degli zingari (500.000 morti, sapevate?) il "Porrajmos", che ho già ricordato nel blog tutti i 27 di gennaio. "Durante la seconda guerra mondiale vennero uccisi oltre 500.000 zingari, vittime del nazionalsocialismo e dei suoi folli progetti di dominazione razziale. La storia dello sterminio degli zingari è una storia dimenticata e offesa dalla mancanza di attenzione di storici e studiosi: ancora oggi la documentazione risulta frammentaria e la relazione dei fatti lacunosa. Eppure l'argomento dovrebbe suscitare interesse anche solo per il fatto che la persecuzione degli zingari in epoca nazista risulta essere l'unica, ovviamente con quella ebraica, dettata da motivazioni esclusivamente razziali (...)" continua qui
Mauro Biani

ignant /INSERTO SATIRICO

Paride Puglia /INSERTO SATIRICO

Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. »
(Elie Wiesel, La notte)



Pillinini/INSERTO SATIRICO
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Da Tagebuch di Liana Millu, ebrea pisano genovese, numero A5384 di Birkenau

... Fa', o Signore,
che io non divenga fumo,
che si disperde, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero
sotto la terra della mia terra,
dove il sole mi scalderà,
il mare mi cullerà,
il vento mi porterà
i profumi delle riviere
e sarà la pace




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Giannelli/Corriere della Sera

Auschwitz
Francesco Guccini

Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.

*


*


Maus, romanzo a fumetti di Art Spiegelman (Pulitzer nel '92)
*

*

Poesia di Bertolt Brecht

Generale, il tuo carro armato


Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
L’uomo può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht grande drammaturgo tedesco costretto all'esilio durante il regime di Hitler, usa il sarcasmo per sottolineare la follia della guerra, che per lui contrasta con
la personalità dell'uomo vista la capacità di pensare.


Vadelfio/VADELFIO


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Giancarlo Tramutoli/L'Asino


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Giulio Laurenzi/L'Asino


OGGI, LA SHOAH
Rocco Grieco/Coriandoli.It