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giovedì 25 agosto 2022

CARTOONSEA 2022: i vincitori in mostra

 


TORNA A FANO SENZA ESCLUSIONE DI COLPI IL PREMIO DI UMORISMO E SATIRA CARTOON SEA 2022

Torna a Fano il CARTOON SEA! Dopo lo stop forzato di due anni si svolgerà ad agosto il premio nazionale di umorismo e satira giunto alla XII edizione dal titolo “NESSUNO ESCLUSO!”.

… non c’è niente da ridere!... era il sottotitolo nelle prime edizioni del Concorso e oggi più che mai i temi delle disuguaglianze, esclusioni, diritti negati, discriminazione di genere, ghettizzazione non sortiscono emozioni di leggerezza e ilarità, pertanto lo sguardo arguto e pungente dei vignettisti è da considerare uno strumento urgente di sensibilizzazione e di riflessione.

Con il Patrocinio del Comune di Fano, la premiazione e l’esposizione delle opere selezionate si svolgerà dal 27 agosto al 10 settembre 2022 nello spazio espositivo del palazzo Bracci – Pagani.

“Un ambiente di lavoro inclusivo è ormai una necessità civile che deve diventare uno standard. Sesso,razza, lingua, religioni, opinioni politiche, condizioni personali e sociali non possono rappresentare un discrimine per i lavoratori”.

Il tema dell’inclusione porta in sé la spinta nuova a ripartire dopo gli anni difficili vissuti da ognuno.

Sul lavoro “inclusione” significa condivisione di obiettivi comuni, di visione compartecipata di mondi nuovi a garanzia di una sicurezza di lavoro e di vita.

Main-sponsor dell’iniziativa è SEA Gruppo srl, azienda leader nazionale nel settore della consulenza sulle tematiche di sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente. L’idea del concorso di satira è nata proprio dall’azienda nel 2009 in occasione dell’anniversario del ventesimo anno di attività.

Le opere partecipanti sono state giudicate da una giuria illustre, a presiederla infatti  Lele Corvi,

vincitore dell’ultimo Grandprix (2019), insieme a Giancarlo Covino (vincitore del Prix 2019); gli altri giurati

saranno Michele Ambrosini, Luciana Forlani curatori del premio e Oscardo Severi, responsabile

commerciale di SEA Gruppo nonchè patron dell’evento.

La premiazione del Grandprix, dei 2 Prix e del Premio Speciale “Origone” dedicato agli under 29, avverrà il giorno dell’inaugurazione della mostra espositiva, sabato 27 agosto alle ore 18.30 presso la corte del

Palazzo Bracci- Pagani a Fano in Corso Matteotti.

Oltre all’esposizione dei vincitori saranno visibili altre opere selezionate tra le partecipanti, raccolte nel catalogo stampato e una sezione della mostra sarà dedicata alla personale di Lele Corvi con la selezione di alcune delle sue vignette più esilaranti, che ogni giorno ci allietano sui quotidiani e sui social.


Grand Prix
Davide Campagna


Prix Cartoonsea
Marilena Nardi - la chiave è l'inclusione


Prix Cartoonsea
Marco Tonus - andiam a lavorare (tutti)!



Premio Origone
Inbuonafede - esclusa


Segnalati

mercoledì 15 settembre 2021

PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI: MATARAN - premio per la satira su carta

 


Il Premio Internazionale di Satira Politica, nella sua sede storica della Capannina di Franceschi sul lungomare di Forte dei Marmi, torna nella sua 49° edizione.

La premiazione si terrà SABATO 18 SETTEMBRE alle ore 18.

A guidare la cerimonia il giornalista Alessio Viola, volto amato di Sky e apprezzato autore di tweet satirici e battute fulminanti.

I VINCITORI 2021

⭐ Fran Lebowitz - premio Satira alla carriera e per il libro La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire - Bompiani, a cura di Giulio D'Antona

(presente con intervento video)

⭐ Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli) - premio per il fumetto

⭐ Valerio Lundini - premio al personaggio tv

⭐ Emanuela Fanelli - premio al personaggio tv

⭐ Giovanni Benincasa - premio autore tv per l’idea di "Una pezza di Lundini"

⭐ Khaby Lame - premio per i social

⭐ Mataran - premio per la satira su carta

⭐ Brenda Lodigiani - premio per la parodia

⭐ Walter Siti- premio per il libro "Contro l’impegno" Rizzoli

(presente con intervento video)

⭐ Pio e Amedeo - premio alla scorrettezza

⭐ Marco Tonus, menzione speciale satira su carta per il comic “Pangolino” ideato in tempo di pandemia

⭐ Premio Satira speciale a Ikram Nazih

(presente con intervento video)


⭐  Premio per la Satira su carta al collettivo di autori MATARAN (Friuli-Venezia Giulia)

La satira sulla carta stampata è merce sempre più rara, ma quelli di Mataran resistono, resistono, resistono. Un collettivo di disegnatori e autori, orchestrati da David Benvenuto e Marco Tonus, che dal 2015 raccontano il lato grottesco dell'operoso Nordest attraverso un giornalismo-parodia in cui ogni dettaglio, dalle illustrazioni alle (finte) pagine pubblicitarie, rivela una qualità e una cura che ricordano l'epoca d'oro de "Il Male". 

Nati sotto forma di rivista autoprodotta e rapidamente divenuta di culto (grazie anche ai contributi di tanti ospiti illustri), oggi la loro irriverenza trova spazio su "Il Frico", allegato gratuito del settimanale il Friuli, oltre che in libri, show ed eventi locali. 

Recentemente sono stati minacciati per la vignetta di un bacio gay tra un alpino e un membro della Protezione Civile: a testimoniare che la satira resta il miglior strumento per stanare benpensanti e talebani – anche a casa nostra.











Per assistere alla serata rivolgersi all'Ufficio Informazioni Turistiche di Forte dei Marmi, via Carducci 6, tel. 0584 280292 (la prenotazione è obbligatoria).

La premiazione sarà visibile in streaming sulla nostra pagina Facebook

@festivaldellasatira

PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI: Marco Tonus menzione speciale per "Pangolino"

 




⭐  PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI - I VINCITORI 2021

Sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa i vincitori della 49° edizione del Premio.

La giuria, composta da Stefano Andreoli, Beppe Cottafavi, Andrea Delogu e Alessio Viola, ha così deciso di consegnare il Satiro dalle unghie affilate ideato dal maestro Altan a:

⭐ Fran Lebowitz - premio Satira alla carriera e per il libro La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire - Bompiani, a cura di Giulio D'Antona 

⭐  Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli) - premio per il fumetto

⭐  VaLerio LundiNi - premio al personaggio tv

⭐  Emanuela Fanelli - premio al personaggio tv

⭐  Giovanni Benincasa - premio autore tv per l’idea di "Una pezza di Lundini" Rai2 

⭐  Khaby Lame - premio per i social

⭐  Mataran - premio per la satira su carta

⭐  Brenda Lodigiani - premio per la parodia

⭐  Walter Siti- premio per il libro "Contro l’impegno" Rizzoli 

⭐  Pio e Amedeo - premio Satira Politica per la "scorrettezza"

⭐  Marco Tonus, menzione speciale satira su carta per il comic “Pangolino” ideato in tempo di pandemia

⭐  Premio Satira speciale a Ikram Nazih.

Ci vediamo sabato 18 settembre alle ore 18, presso la Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi, e in diretta streaming su questa pagina!




⭐  Menzione speciale a MARCO TONUS per “PANGOLINO” 

Esilarante (e ormai introvabile, ma disponibile gratuitamente in versione digitale) instant-book a fumetti: una parodia di "Topolino" tutta dedicata alla pandemia, autoprodotta e venduta durante il lockdown grazie al passaparola della rete, e premiata come "Covid Project" al Treviso Comic Book Festival. 

Il link a Pangolino: https://issuu.com/pangolinomag.../docs/pangolino_sfogliabile




martedì 20 ottobre 2020

Morti Enzo Mari e Lea Vergine ad un giorno di distanza

 


Enzo Mari ©Riccardo Mannelli


Morti Enzo Mari e Lea Vergine ad un giorno di distanza, il coronavirus ci ha privato di due grandi della cultura italiana.

IERI È MORTO ENZO MARI famoso designer: «Tutti dovrebbero progettare per evitare di essere progettati»

Oggi la moglie LEA VERGINE famosa critica d'arte: “L’arte non è necessaria. È il superfluo. E quello che ci serve per essere un po’ felici o meno infelici è il superfluo. Non può utilizzarla, l’arte, nella vita. ‘Arte e vita’ sì, nel senso che ti ci dedichi a quella cosa, ma non è che l’arte ti possa aiutare. Costituisce un rifugio, una difesa. In questo senso è come una benzodiazepina”

martedì 11 aprile 2017

Il «Centro Studi Galantara» piange il suo presidente Fabio Santilli (1951 - 2017)

IN MEMORIA DI UNA MORTE ANNUNCIATA.
ha concluso in questi giorni il suo ciclo terreno, l'amico FABIO SANTILLI, animatore culturale e Fondatore del Centro Studi Gabriele Galantara di Montelupone MC. UNA VITA SPESA PER PROMUOVERE LA SATIRA E L'UMORISMO. TE NE SEI ANDATO TROPPO PRESTO. R,I,P,
Emilio Isca


Ciao, Fabio...
Paride Puglia




Il «Centro Studi Galantara» saluta il suo presidente Fabio Santilli

Nella serata di domenica, Montelupone ha appreso la notizia della morte improvvisa e prematura di Fabio Santilli, presidente del «Centro studi Gabriele Galantara per la satira sociale e di costume». L’amministrazione comunale di Montelupone ha espresso profonda vicinanza ai parenti di Fabio, alla moglie M. Vittoria e alla figlia Alessia, ai suoi tanti amici e collaboratori. I funerali si terranno a Roma domani, martedì 12 alle ore 15.30, presso la chiesa Cristo Re in viale Mazzini.

Santilli, nato a Roma il 18 giugno 1951 da padre maceratese, è stato un grande divulgatore della satira italiana. Montelupone gli deve la grande riscoperta e valorizzazione di Gabriele Galantara, in arte Ratalanga, che grazie a  lui è stato riconosciuto come padre della satira politica in Italia e in Europa.

Per anni si è impegnato nell’ideazione e organizzazione di importanti eventi culturali di livello nazionale e inerenti l’editoria, l’arte, la musica. Ha curato la pubblicazione di antologie poetiche, di cataloghi d’arte, di monografie tematiche, di libri per bambini e di guide turistico-culturali. Ha ideato e organizzato il concorso nazionale di poesia “Premio Rabelais”, del concorso di arte grafica “In vino veritas” e del concorso per studenti “Fantastorie” per Gianni Rodari. Ha diretto il progetto culturale “La tentazione comica” e ha curato la ristampa del poemetto “La porchetta bianca” di Trilussa e Galantara. Ha diretto i progetti “Ambarvalia, il municipio del riso e del sorriso” e “Il travaglio delle idee, un secolo di satira dal Risorgimento alla Costituzione”. Nel campo turistico ha ideato e curato la “Borsa italiana del turismo in campagna”.

Fabio Santilli era assiduo a Montelupone, sede del Centro studi Galantara, dove sono ancora esposti in pinacoteca i lavori della mostra da lui allestita “Marc’Aurelio, la satira a cavallo tra due epoche, da Galantara a Ettore Scola” e dove, in occasione di ogni edizione del “Premio Galantara”, conduceva i più grandi satirici italiani.
fonte


E' molto triste scoprire sulle pagine dei social che è scomparso Fabio Santilli, una figura così importante per la storia della satira e umorismo italiano. Importante il premio biennale Galantara, e le mostre così da lui ben organizzate.
Lascia un patrimonio di libri notevole, da lui scritti, in particolar modo i due volumi della Storia d'Italia nella stampa satirica 1848- 1999,  "Segni di Gloria" e "Segni dei Tempi".
Le mie condoglianze alla famiglia.



Salone Internazionale del Libro di Torino, 9 maggio 2014
Mellana, Aloi, Chiostri e Isca, componenti della storica squadra di straordinari artisti umoristi torinesi (non a caso detti anche "i gianduiotti") con Fabio Santilli del Centro Studi Galantara, al centro.

Centro Studi Galantara 

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UNA PRODUZIONE EDITORIALE DEL CENTRO STUDI GALANTARA

STORIA D’ITALIA NELLA STAMPA SATIRICA 1848-1999
(2 volumi in cofanetto, tot. 800 pagg., form. 24x30)
copertinacopertinacopertina
1° volume SEGNI DI GLORIA
1848-1918 
(400 pagg.)
2° volume SEGNI DEI TEMPI
1919-1999 
(400 pagg.)
cofanetto raccoglitore dei 2 volumi
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Fabio SANTILLI (1951-2017)
(progettista e curatore aspetti programmatici e organizzativi) È stato il presidente del “Centro Studi Gabriele Galantara per la satira sociale e di costume”. Ha sostenuto gli esami di storia dell’arte classica e medioevale alla Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza” di Roma. Per molti anni è stato impegnato nell’ideazione e organizzazione di importanti eventi culturali di livello nazionale. E’ stato direttore artistico e responsabile organizzativo di numerose manifestazioni che riguardano l’editoria, l’arte, la musica e l’enogastronomia. Nel campo turistico ha ideato e curato la “Borsa Italiana del Turismo in Campagna” e il cartello di promozione turistica “L’Arte della Qualità”, entrambi assunti dalla provincia di Macerata e dalla Regione Marche. In qualità di direttore editoriale, ha curato la pubblicazione di antologie poetiche, di cataloghi d’arte, di monografie tematiche, di libri di favole e di guide turistico-culturali. E’ stato l’ideatore e organizzatore del concorso nazionale di poesia Premio Rabelais, del concorso di arte grafica e umoristica In vino veritas e del concorso per studenti Fantastorie per Gianni Rodari. Ha diretto il programma di iniziative del progetto culturale “La tentazione comica” e ha curato la ristampa del poemetto satirico di Trilussa e Galantara “La Porchetta bianca”. È stato impegnato nella direzione organizzativa e didattica del progetto “Ambarvalia, il municipio del riso e del sorriso” del XV municipio del Comune di Roma.





Premio Galantara 2016



Premio Galantara 2014



PREMIO GALANTARA 2012

 
Galantara premio internazionale 2010: Agim Sulaj.




Presentato a Torino: "Segni dei tempi. Storia d'Italia nella stampa satirica dal Fascismo alla Seconda repubblica, 1919-1999"


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lunedì 27 febbraio 2017

Dj Fabo è morto in Svizzera

Dj Fabo
di Marilena Nardi



«Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo». L’annuncio diffuso su Facebook è di Marco Cappato, l’esponente radicale che ha accompagnato l’uomo in una clinica Svizzera, dove ha scelto di mettere fine al dolore con l’eutanasia.
Cieco e tetraplegico da oltre due anni a seguito di un incidente stradale, Dj Fabo, 39 anni, ha  trovato una “morte degna”, grazie all’aiuto dell’Associazione Luca Coscioni. Marco Cappato, che lo ha accompagnato in una delle cliniche svizzere che praticano il suicidio assistito. Cappato rischia così – e non è la prima volta – i dettami di un articolo del codice penale che per l’aiuto al suicidio prevede fino a 12 anni di carcere.

Sollevato da un inferno di dolore
Riverso



On / Off
Marco Tonus


Oggi proprio non ce la faccio a tacere
Io ho provato per pochi istanti la sensazione del tuo amato corpo che diventa all'improvviso una prigione (e io nel mio ho sempre riposto fiducia totale, senza proprio mai pensarci: il senso di smarrimento è terribile) Pochi momenti, ma sono stati una eternità che ricordo con dettagliata esasperazione, quasi secondo per secondo.
A volte non si capisce come si reagirebbe a una difficoltà, a una situazione critica, non si capisce finchè non ci si passa dentro in prima persona. E siamo tutti così simili, ma anche così diversi, ognuno con la propria storia, la propria indole e il proprio carattere.
Davanti a infortuni terribili, a malattie devastanti, davanti al dolore fisico, intellettuale, morale che ti sconquassa. Dolore che c'è anche domani, e che ci sarà anche dopodomani, e che ti inseguirà per sempre. Per sempre. Davanti a cose così tremende, che però capitano, oggi non ci sono dentro io ma chissà forse mi potrà capitare -proprio a me !- davanti a cose così, non siamo tutti uguali. Ognuno vive in maniera diversa. Non siamo più la categoria globale "uomini", diventiamo singoli individui. E ognuno di noi è diverso.
E allora mi chiedo, ma perchè ostinarsi a imporre una morale universale? Ognuno di noi ha scelto/non scelto qualcosa in cui credere, possa essere un Dio, o un sistema di valori terreno. La nostra legge umana su questa meravigliosa Terra è quella della convivenza con i nostri simili e quella della nostra etica personale. Ci sono regole di convivenza e di rispetto civile reciproco, ed è giusto rispettarle, a cominciare dal parcheggio in seconda fila.
Ma insomma.
Davanti alla sofferenza, all'ineluttabile, a ciò che non si risolverà mai se non con la morte... Ma come si può non capire che è giusto dare a tutti gli strumenti per decidere di se stessi, soprattutto nel momento in cui si è più deboli?
Etica cristiana? Accetto, capisco e la faccio mia: ma trovo misericordioso, caritatevole, profondamente umano poter dare a chi soffre la possibilità di dire basta. Non condivido, ma ti aiuto, fratello.
Ma perchè ci ostiniamo a non voler aiutare chi è in difficoltà e magari non la pensa come noi? Perchè qualcuno si sente ancora così "più verità in tasca" di altri?
Voglio essere libero di riconoscere come eroe chi decide di vivere una vita di sofferenza e limitazione e malattia infernale, ma voglio anche essere libero di salutare con pietà e grandissima commozione interiore chi proprio non ce la fa. E chiede di finirla.
Alessandro Bartezzaghi



Mimmo Lombezzi
Beppino Englaro: l'Italia dovrà affrontare il tema eutanasia Il padre di Eluana è stato protagonista di una lunga battaglia per il diritto all'autodeterminazione anche per chi non è più in grado di esprimere la sua volontà. "L'eutanasia è una questione che tutte le nazioni civili devono affrontare, con la quale prima o poi ogni paese deve fare i conti e anche il nostro Parlamento deve dare delle risposte".








ElleKappa



"Vivi e lascia morire" - 2017
(Campagna Eutanasia Legale)
© Milko Dalla Battista

In un inconsistente vago nero
Il deejay Fabiano Antoniano (Fabo) ha scelto l'eutanasia in Svizzera. Ecco, in questi casi io capisco. E non capisco. E, sapete? Credo che capire in ogni caso non cambia la questione. Comprendere non ci salverà. Morale: non vedo impedimenti al fatto di sentirsi liberi. Di vivere. Come di morire.
Paride Puglia

venerdì 12 agosto 2016

Vignetta: “Riforme: lo stato delle cos(c)e”.

La vignetta di Riccardo Mannelli   “Riforme: lo stato delle cos(c)e”
ha suscitato un vespaio. Si tratta di un semplice  gioco enigmistico una zeppa,  cose cosce, su un ritratto della ministra delle riforme Boschi, in minigonna.
Vignetta sessista? sicuramente battuta infelice!






L'opinione di Gabriele Balestrazzi:

La riforma che serve davvero
di Gabriele Balestrazzi 10/08/2016

La vignetta è qui, come ormai su tutto il web: firmata da Mannelli, pubblicata dal Fatto quotidiano, intitolata “Riforme: lo stato delle cosce”.

Ora, quando ci sono di mezzo vignette e satira il mio impulso sarebbe quello di astenermi, ascoltare e leggere i commenti, ma sostanzialmente di difendere il diritto di ironizzare e dissacrare su tutti e su tutto (tragedie comprese), che della satira è il sale e la ragione di esistere.

Inoltre, viviamo proprio in questi giorni giuste e scandalizzate reazioni per alcuni titoli olimpici ma non certamente da…medaglia (“Il trio delle cicciottelle”, “I lati B disegnati col compasso”…). Ma abbiamo anche visto nei commenti chi, e parlo di chi affronta la questione in buona fede e senza sessismi di sorta, pone il dubbio se qualche volta non si ecceda nel “politicamente corretto”. Ovvero: è diverso esaltare i lati B delle beachvolleyste dall’esaltare le spalle o gli addominali di nuotatori o altri atleti maschi?

Tutto vero, o almeno tutto opinabile. Il problema è che anche le battute e le vignette irrompono in un mondo obiettivamente sbilanciato: il mondo delle miss, delle veline, delle “Brava Giovanna Brava!”… Il mondo in cui la donna è concretamente e culturalmente penalizzata (senza neppure arrivare all’estremo e tragico tema dei femminicidi). Ecco perché, nel già invasivo dibattito sulle riforme, aggrapparsi – seppur metaforicamente – alle cosce del ministro Boschi è sinceramente squallidino, e non molto distante (anche se la testata di Travaglio lo è) dalla infelice battuta del leghista Salvini sulla “bambola gonfiabile Boldrini”. Anche perché, se proprio la si vuole attaccare, credo che la ministra abbia punti politici ben più deboli della cellulite vera o presunta o della coscia forte.

E a proposito di punti deboli, fra cicciottelle e cosce governative, forse noi giornalisti dovremmo iniziare a riflettere se il calo delle vendite dei quotidiani sia più colpa del web o delle nostre mediocrità…




Dopo la polemica boschi-mannelli, una vignetta riparatoria - da il fatto quotidiano - www.natangelo.it ‪#‎boschi‬ ‪#‎cosce‬ ‪#‎mannelli‬ ‪#‎travaglio‬ ‪#‎sessismo‬
Natangelo


L'opinione di Stefano Feltri dal Fatto

Boschi, cosce e altre ragioni per indignarsi
[...] Una vignetta sessista? Forse, ma se la mia interpretazione è corretta – ovviamente ognuno può dare la sua – il tema non sono tanto le cosce della Boschi quanto le reazioni degli spettatori ai suoi comizi. Ma poco importa. [...]


di Portos 




L'opinione di Tommaso Ederoclite dall'Huffington Post:

Quel sessismo sulla Boschi del Fatto Quotidiano, altro che cicciottelle
Stamattina però quando sono arrivato alla lettura del Fatto Quotidiano ho subito notato la vignetta di Mannelli in prima, e come reazione ho avuto una sorta di fastidio. La riguardo con attenzione dicendomi "forse non l'ho capita", e riprendo ad osservarla con più attenzione. Ebbene la mia conclusione è stata netta e lapidaria: vignetta inutile, non fa ridere, non fa pensare, colpisce Boschi in quanto donna e non nel suo operato. [...]



Portos


L'opinione di Lia Celi per lettera 43:

La chiamano satira, ma è barzelletta da bar
 Vignette sulla Boschi. Sketch contro la Madia. Slogan che offendono le donne. Quando l'attaccamento alla causa sfocia in maschilismo.
di Lia Celi | 11 Agosto 2016
Le caserme stanno tornando di moda come luogo di stoccaggio per gli immigrati. Speriamo che rimanga qualche camerata (nel senso di dormitorio) per ospitare quanti, ahimé, soprattutto da sinistra, stanno riportando in auge a fini politici, e in particolare contro Maria Elena Boschi, l'umorismo casermicolo a base di tette e cosce, provocando i legittimi sogghigni della destra che di quel tipo di humour era sempre stata la tradizionale depositaria.
Personalmente trovo che l'ultimo caso, la vignetta di Mannelli sullo «stato delle cosce» apparsa sul Fatto Quotidiano, non sia così intollerabile.


UNA VIGNETTA DA MANNELLI. Forse perché ci sono abituata: le carni iperrealistiche, immancabilmente nude e flaccide, sia maschili che femminili, sono da sempre la cifra stilistica del disegnatore toscano, espressione grafica (e pregevolissima) del suo sdegnoso e corrucciato sguardo sull'umanità, fin dai tempi di Cuore. Se anziché la Boschi su quella sedia a parlare di riforme ci fosse stato Graziano Delrio in bermuda, Mannelli ne avrebbe dato un ritratto altrettanto disgustoso, restituendo in realtà aumentata ogni pelo, ogni neo, ogni piega della pelle.
Quel che ci avrebbe risparmiato è il calembour da ginnasiale, perfino più trito che sessista, fra «cose» e «cosce», che può sembrare fresco e originale solo ai coetanei di chi trova «affettuoso» l'aggettivo «cicciottelle», e perdonato solo da chi a Mannelli perdona tutto, perché è impossibile essere maledettamente bravi sia a disegnare che a fare battute.

NON BASTA DIRE CHE CI SONO COSE PIÙ GRAVI. Spero che al Fatto perdonino pure me perché sto per criticarli malgrado scriva, e ne sia fiera, per quel giornale, ma non mi convince la difesa d'ufficio di Stefano Feltri, e cioè che su quella prima pagina c'era ben altro per cui indignarsi, altro che le cosce della Boschi: articoli sulla cacciata di Luca Mercalli da RaiTre, sui genitori che dopano i figli 12enni prima delle gare di ciclismo, sull'inferno di Aleppo. E cacchio, se mi tiri in ballo Aleppo scompare tutto, compresi Mercalli e i baby-Pantani.
Ma è come quando da piccolo non volevi mangiare il minestrone e ti dicevano «pensa ai bambini africani che muoiono di fame». Okay, se mangio il minestrone ne salvo qualcuno? E se non mi arrabbio per una vignetta dal titolo sessista oltre che banale, quanti bambini di Aleppo staranno meglio? E c'è tanta differenza con Salvini quando dice «io offendere la Boldrini? È lei che offende me con quel che dice»?
Vauro ha fatto di peggio
Ma sia pure. C'è ben altro, è vero. E sempre contro Boschi. Anzi, c'è stato, perché mi riferisco a una vignetta dello scorso aprile, stavolta firmata Vauro, dove il ministro, popputo e chiapputo come le segretarie nelle vecchie vignette di Playboy, si alza la gonna e «piscia in piedi» uno schizzo di petrolio.
Impazzava lo scandalo delle trivelle, con la Boschi «trivellata dai magistrati», scriveva Marco Travaglio. Metafora all'epoca resa molto meno innocente dall'elegante campagna «Trivella tua sorella», con una donnina stilizzata a quattro zampe, altro manifesto del nuovo movimento «Pecorecci per un'Italia migliore».
È come se l'impegno per la propria causa sdoganasse qualunque tipo di volgarità, compresa quella sessista, in nome di un bene superiore - o l'eliminazione di un male, che sia Renzi, i migranti, o le trivelle.
LA GIUSTA CAUSA DIVENTA UN ALIBI. Al tempo stesso, il bene superiore diventa un alibi per tornare impunemente in camerata col giornalino delle barzellette zozze. Solo che le protagoniste non sono più le prof culone, le segretarie ninfomani e le infermiere vogliose, ma l'avvenente ministro delle Ri(forme) o la presidente della Camera, l'equivalente di Boschi per la destra e la Lega: in quell'acredine sessista c'è molto più testosterone in esubero che ragionamento politico.
Qui sta la differenza fra le battute contro Boschi e Boldrini e il «pegno alla bellezza» di cui Michele Serra parla su Repubblica, a suo dire pagato anche da politici maschi attraenti come Pierferdinando Casini.
Ma ce ne corre fra l'irresistibile cameo del Pierferdy seduttore interpretato da Neri Marcorè 20 anni fa (non a caso in uno spettacolo coordinato da una donna, Serena Dandini), e le Boschi-Madia servette deficienti e sculettanti che apparivano negli sketch di Crozza.
ESSER BELLE È UN DOPPIO INGOMBRO. Se è vero che, come dice Serra, in Italia essere belli è «di evidente ingombro quando si è sul palcoscenico del potere», essere belle, e pure donne, è un doppio ingombro inammissibile, che scatena, sia a destra che a sinistra, tutti i «sognatori abbastanza privi di fantasia» che da ragazzi trovavano la «principale stimolazione dalla televisione e dalle barzellette sporche».

La definizione viene da La scuola cattolica di Albinati, fondamentale affresco sulla formazione dei giovani maschi italiani (non solo gli aguzzini del Circeo, che l'autore ha conosciuto da ragazzo). Libro indispensabile per capire lo stato delle cose. E delle cosce.




L'opinione di Staino per Repubblica

Staino e la vignetta su Boschi: "Impubblicabile, ma gli attacchi se li cercano"
Cosa pensa di quello "Stato delle cos(c)e" che tante critiche ha suscitato?
"Mi intristisce. Perché Mannelli è un grandissimo disegnatore, lo adoro, fa un lavoro bellissimo, ma come satirico non mi convince. Quella vignetta mi sembra inutile. È proprio brutta. Ci fosse un collegamento tra le cosce e le riforme, ma non c'è. E poi questo è un momento delicatissimo per le donne, per questo dico: "Ti ci metti anche te Mannelli?". Chiedi scusa e andamo avanti".



Su Twitter


la piantate di darci consigli ?,noi autori di satira siamo capacissimi di sbagliare da soli baci a tutti,un abbraccio particolare a Mannelli
Vincino









Su Ansa

"Adesso anche la satira politica scade nel sessismo? Eravamo abituati ad una funzione importante, utile ed irrinunciabile della satira politica, anche di quella più graffiante e 'cattiva'. Ora, non abbiamo nessuna intenzione di abituarci al suo scadere in un becero sessismo e, di conseguenza, alla sua inutilità". Così la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli commenta la vignetta di Mannelli pubblicata oggi sul Fatto quotidiano che ritrae la ministra Boschi. La vignette che ha per titolo "Riforme: Lo stato delle cos(c)e" raffigura la ministra mentre interviene munita di microfono, seduta su una sedia con un abito succinto che lascia abbondantemente scoperte le gambe accavallate. "Quando si cede al sessismo o alla volgarità - conclude Fedeli - la satira diventa qualcosa di diverso. E' una presunta satira che non fa ridere, è greve e persino imbarazzante".

Boldrini, uomini basta sessismo,siamo in 2016 - "Uomini basta sessismo, siamo nel 2016. Rinnovatevi anche nella satira. Solidarietà alla ministra Boschi". Lo scrive la presidente della Camera Laura Boldrini su twitter.

"La Venere di Mannelli"
Approvata dal Garante della Satira e dal MeBac.
Marco Tonus

mercoledì 16 dicembre 2015

Morto Licio Gelli, fu a capo della P2.

Morto Licio Gelli, fu a capo della P2. Al suo nome sono legati alcuni dei misteri più neri d’Italia
Aveva 96 anni. «Il materassaio», «Belfagor», «Il venerabile» sono alcuni dei soprannomi collezionati nel corso della sua lunga vita [...]

Licio Gelli , caricatura di Franco Portinari da "I QUATTRO DELL'APOCALISSE, 20 giugno 2010
Licio Gelli Secondo la Corte di Cassazione, il Grande Maestro dovrà pagare più tasse su alcune proprietà immobiliari che, tramite un testamento olografo, ha lasciato ai suoi familiari. Non si tratta di nuove logge, per fortuna. [...]Peccato che Licio Gelli sia ormai troppo anziano per entrare in politica: considerato che tra gli iscritti al Pd ce ne sono circa 4000 aderenti a logge massoniche, poteva diventare lui quel leader di cui la nostra sinistra ha tanto bisogno.                                                                                                                                          Marco Presta




da loggia al domani
Fabio Magnasciutti


Incubi d'oro.
Licio Gelli 1919 - 2015
Marco Tonus






Beppe Mora




SfraGelli d’Italia

MASSIMO GRAMELLINI
Di Licio Gelli ho sempre trovato sconvolgente il divario tra l’enormità della sua influenza e la pochezza della sua cultura. Quando uno immagina il Potere tende a raffigurarsi luoghi inaccessibili solcati da creature eteree e raffinate che decidono le sorti degli altri mettendo intelligenza e competenza al servizio di cinismo e crudeltà. Licio Gelli parlava un italiano da terza elementare, trafficava in affari dozzinali e tesseva trame da operetta in una stanza d’albergo di via Veneto dove riceveva cialtroni e spioni, generali e sensali, complottisti e fancazzisti. Era un trapezista del nulla, capace di saltare con una capriola dal fascismo all’antifascismo e di infilarsi in tutti i posti dove ci fosse odore di chiuso e non per aprire le finestre, ma per abbassare le serrande. Non esiste mistero italiano da cui non spunti la sua faccia di italiano qualunque, più furbo che intelligente. E questo la dice lunga sulla qualità mediocre che da noi hanno persino i misteri.

Mi sono sempre chiesto come mai il Gotha della politica, dell’amministrazione, del giornalismo e dell’imprenditoria si sia servito o messo al servizio di questo misirizzi di provincia, privo di carisma e capace di mettere insieme un cardinale con un generale, ma non tre frasi di senso compiuto. L’unica risposta possibile è che la nostra classe dirigente di intrallazzoni raccomandati senza spessore vale anche meno di Gelli. Allora come oggi, chi ha talento e passione non ha tempo per tramare e millantare, cioè per acquisire potere. È troppo impegnato a lavorare.


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lunedì 22 giugno 2015

Festival di Internazionale a Ferrara 2015 - Concorso Una vignetta per l'Europa



Una vignetta per l’Europa

Qual è il futuro dell’Europa? Il Regno Unito resterà nell’Unione? L’Europa deciderà di intervenire in Libia? L’estrema destra continuerà ad avanzare in Francia?
Immigrazione, crisi economica, partiti populisti, movimenti per i diritti civili, disoccupazione sono alcuni dei temi che hanno riempito le pagine dei giornali nell’ultimo anno ma le parole non sono l’unico modo per riflettere sull’attualità politica. Spesso le vignette possono essere molto più efficaci.

Per questo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e con la partecipazione di Voxeurop.eu ha indetto un concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana negli ultimi mesi.

Vuoi partecipare? Scarica il regolamento e il modulo d’iscrizione.
Compilalo e invialo entro il 6 luglio a: vignette@internazionale.it

La vignetta più bella sarà premiata nel corso del festival di Internazionale a Ferrara 2015.
Fonte: Internazionale
La vignetta vincitrice 2014 di Marco Tonus

What’s the future of Europe? Will the United Kingdom leave the EU? Will Europe attack Libya? Will the right-wing tide continue to grow in France?Immigration, economic crisis, populist parties, civil rights movements, unemployment: these issues have received extensive media coverage in the last year, but words are not the only way to reflect on the news. To dispel the uncertainty enveloping the European Union, a cartoon may be more effective than a thousand words.

For this reason the European Commission, in partnership with Internazionale and Voxeurop.eu, has launched a contest to pick the best political cartoon featured in the Italian press in 2014.

To take part, download the terms and conditions and the application form. Fill in the form before July 6 and send it to: vignette@internazionale.it
The best cartoon will receive a prize during the 2015 Internazionale festival in Ferrara.


Nota: Il nuovo logo  del festival di Internazionale a Ferrara, che si terrà dal 2 al 4 ottobre 2015  è disegnato da Anna Keen, la pittrice e illustratrice britannica nata nell’isola di Wight. I suoi disegni accompagnano Internazionale fin dal primo numero.