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domenica 10 luglio 2022

I vincitori del Concorso internazionale di Cartoon - Norvegia 2022

 The International Cartoon Contest and Exhibition- NORWAY 2022.

“Refuse To Stay Silent"

Shouting of  Stop Violence against Women Worldwide".

Best regards,

Fadi Abou Hassan- FadiToOn.

coordinator and organizer of the Competition.


First Prize: Izabela Kowalska Wieczorek - Poland.



Second Prize: Marilena Nardi- Italy.



Third Prize: Oleksiy Kustovsky (Kusto )- Ukraine.



Honourable Mentions: Mia Mottelson- Denmark.



Honourable Mentions: Cristina Bernazzani- Italy.





Honourable Mentions: Brady Izquierdo- Cuba.



Honourable Mentions: Kürşat Zaman- Turkiye.



Jury:
Andrea Arroyo, Byoung Il Sun,  Fawzy Morsy, Hitoshi Miura, Kristina Quintano
Monireh Ahmadi, Safaa Odah, Thais Linhares, Yemsrach Yetneberk








martedì 16 ottobre 2018

New deadline: 21.10.2018 “Leave no one behind” - Norvegia




New deadline: 21.10.2018
“Leave no one behind” 
International Virtual Cartoon Exhibition- Norway

After the interest in participating in the exhibition, we decided to renew the date of participation in the exhibition until 21. October 2018.

Best Wishes,

Cartoon Home Network International | CHNI team



Alcune,delle tantissime vignette partecipanti:

* Cartoon by cartoonist friend Gianfranco Uber​- Italy



* Cartoon by cartoonist friend Walter Toscano- Peru


* Cartoon by cartoonist friend Musa Gumus -Turkey




 * Cartoon by cartoonist friend Mello - Brasil

* Cartoon by cartoonist friend Luc Desheemaker- Belgium
* Cartoon by cartoonist friend Luca Garonzi- Italy

giovedì 10 settembre 2015

Norway, Children in War International Cartoon Exhibition




Children in War
The Norwegian Cartoonist Gallery presents the exhibition «Children in War» to focus on the suffering of children in war- and conflict areas. Through media we are witnesses to children´s situation in Iraq, Syria, Ukraine, Gaza and Yemen among other places. We see children as refugees, terrified, wounded and murdered. They have lost their safety, their homes, schools and are even taken as hostages and soldiers.
The exhibition is produced in cooperation with the cartoonists Fadi Abou Hassan from Syria and Arifur Rahman from Bangladesh. They both live in Norway as political refugees under the protection of ICORN and Norwegian PEN.
We are deeply grateful to all participating cartoonists from 51 different countries. Their positive response and high quality of cartooning have made this exhibition possible.
With compliments
Fadi Abou Hassan
Arifur Rahman
Vigdis Wolden

Participants list of Children in war exhibition 2015 http://www.toonsmag.com/2015/04/participants-list-of-children-in-war.html

Facebook event https://www.facebook.com/events/405766029623806/
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Oggi, alle ore 14:30, è stata inaugurata la mostra "Children in War" ("Bambini in guerra") alla galleria d'arte "Avistegnernes Hus" di Drøbak, in Norvegia. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Arifur Rahman del Bangladesh e Fadi Abu Hassan della Siria, entrambi rifugiati politici, e vanta i contributi di 67 vignettisti di 51 paesi.

Gli italiani che espongono sono:

Enrico Bertuccioli
Fulvio Fontana 
Tomas 
lebiro 
Pietro Vanessi 
Paolo Morelli 
Agim Sulaj 
Valeriano Cappello 
Paolo Lombardi
Alcuni disegni in mostra:





"Childlike Innocence" - Nigeria
Paolo Morelli


di Paolo Lombardi



tOOns MaG
fadiabouhassan@Yahoo.com

sabato 28 marzo 2015

Children in War - International Cartoon exhibition 2015 Norway



Dear cartoonists,
We are happy to announced that we going to arrange an international cartoon exhibition in Norway.
Theme: Children in War
We received about 300 cartoons from all over the world.

Keep stay with us, we will update you soon when we going to exhibit.
Thank you for your participation.

Regards
Fadi Abou Hassan
&
Arifur Rahman
tOOns MaG


fadiabouhassan@Yahoo.com



venerdì 27 aprile 2012

In 40.000 in piazza cantano contro l'odio di Breivik

L'ANTEFATTO:


This cartoon by Dave Brown from The Independent is a parody of The Scream, a famous work by Norwegian Expressionist artist Edvard Munch. A version of the painting is due to be sold at auction in New York in May.

Breivik ha fatto un saluto estremista a pugno chiuso appena entrato nell’aula del tribunale e poi, ridendo, si è messo a sedere ed è rimasto in quella posizione anche quando è entrato il giudice. Il 33enne norvegese non “riconosce l’autorità della Corte” e, pertanto, non si alza in piedi. Un ulteriore sfregio nei confronti della Giustizia.
Così è iniziato il processo ad Oslo al mostro novergese il 16 aprile scorso.
L’estremista di destra Anders Behring Breivik, è l'autore, l’estate scorsa in Norvegia, di due attacchi terroristici che hanno provocato la morte di 77 persone.
Breivik ha ammesso la strage del 22 luglio scorso, ma ha anche negato ogni responsabilità penale, sostenendo di avere attuato il massacro “per il bene della Norvegia”, e per salvare il Paese dagli “effetti devastanti” del multiculturalismo. Il killler sostiene la sua “integrità” mentale e  di essere stato perfettamente in grado di intendere e volere mentre commetteva gli orribili crimini della scorsa estate.
Tra le altre cose detesta 'Barn av regnbuen' ('Bambini dell'arcobaleno') del musicista e compositore folk norvegese Lillebjoern Nilsen,  perché è un “buon esempio di marxismo” infiltrato negli ambienti culturali e che i suoi testi servono al “lavaggio del cervello degli studenti" del Paese scandinavo.



Anders Breivik
 By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico - 4/20/2012



Breivik
Sergei Tunin
Anders Behring Breivik unfolding 18 Apr 2012

LA RISPOSTA





Ieri, nella Youngstorget, al centro di Oslo, migliaia di persone si sono riunite sotto la pioggia scrosciante per cantare “Barn av regnbuen” (Bambini dell’arcobaleno) cui Breivik ha più volte detto di odiare per i principi quale esprime.

Questo è il testo della canzone, adattamento di Lillebjørn Nilsen da una canzone di Peter Seeger del 1973. Di fianco la traduzione in italiano più o meno corretta.
En himmel full av stjerner (Un cielo pieno di stelle)
Blått hav så langt du ser (Mari blu fin dove riesci a vedere)
En jord der blomster gror (Un mondo dove crescono fiori)
Kan du ønske mer ? (Puoi chiedere qualcosa di meglio?)
Sammen skal vi leve (Insieme dobbiamo vivere)
hver søster og hver bror (Ogni sorella e ogni fratello)
Små barn av regnbuen (Piccoli bambini dell’arcobaleno)
og en frodig jord. (E un mondo in fiore)

Noen tror det ikke nytter (Alcuni pensano che non sia importante)
Andre kaster tiden bort med prat (Altri sprecano tempo in chiacchere)
Noen tror at vi kan leve av (Alcuni credono che si possa vivere di…)
plast og syntetisk mat. (…plastica e cibo sintetico)
Og noen stjeler fra de unge (E alcuni rubano ai giovani)
som blir sendt ut for å sloss (che sono mandati a combattare)
Noen stjeler fra de mange (Alcuni rubano ai molti)
som kommer etter oss (che verranno dopo di noi)

Ritornello

Si det til alle barna! (Ditelo a tutti i bambini)
Og si det til hver far og mor: (E ditelo a ogni padre e madre)
Ennå har vi en sjanse (Che abbiamo ancora la possibilità)
til å dele et håp på jord. (di condividere la speranza nel mondo)





40.000 sang Barn av regnbuen
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27/4/2012

 Se fossimo tutti un po' norvegesi 

John Belushi odiava due cose: la musica country e i nazisti dell’Illinois. Ma cosa succede quando un nazista odia la musica country? Che anche noi fan dei Blues Brothers siamo chiamati a una scelta doverosa e ci schieriamo con la nenia dei cowboy. Se poi siamo di Oslo e fuori piove, apriamo l’ombrello e scendiamo in piazza in quarantamila per cantarla a squarciagola. Alla faccia del nazista. Il quale aveva appena dichiarato che con quella canzone le maestre norvegesi lavano il cervello ai bambini. Soltanto il suo, purtroppo, è rimasto refrattario a qualsiasi detersivo. La canzone si intitola «Barn av regnbuen», «Bambini dell’arcobaleno», ed è il rifacimento in scandinavo stretto di «Rainbow race», cantilena folk strimpellata alla chitarra dall’americano Pete Seeger nei primi Anni Settanta. Il ritornello parla di fratellanza, di distese verdeggianti, e non fa male a nessuno, se non a chi è già abituato a farsene parecchio da solo. Anders Breivik, per esempio, lo stragista di Utoya che ha imputato all'innocuo motivetto nientemeno che il deterioramento in chiave marxista della gioventù norvegese. I messaggi semplici e solari agiscono sulle menti ottenebrate dal razzismo come una cartina da tornasole. Portano a galla la rabbia di chi ha talmente paura della sensibilità umana da considerarla una dimostrazione di debolezza. In tribunale Breivik ha insultato la canzone e l’infanzia dei connazionali. E ancora una volta è venuta fuori la civiltà di quel popolo poco battuto dal sole, che ha saputo asciugare il sangue di Utoya senza macchiare il vestito lindo della sua democrazia e si permette il lusso di trattare un reo confesso come un crocerista, ospitandolo in una cella grossa come uno stand dell’Ikea. I norvegesi avrebbero potuto reagire alla provocazione di Breivik con il silenzio. Oppure con il furore, portando in piazza i familiari delle vittime per ritorcere addosso a quell’uomo il livore seminato dai suoi atti. Invece si sono ritrovati pacificamente in quarantamila per cantargli la loro canzone. Ricordando al mondo che è anche per merito di quella nenia, imparata a memoria negli asili, se sono cresciuti così tolleranti e intimamente connessi con l'ambiente che li circonda. Perciò oggi siamo tutti un po’ norvegesi, compresi noi rockettari stonati. Anzi, soprattutto noi, che ci offriamo volontari per inciderla su un disco da far ascoltare a Breivik in cuffia, fino alla fine dei suoi giorni.
 Massimo Gramellini
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Norvegia (II parte): il dolore e il colpevole.

sabato 30 luglio 2011

Norvegia (II parte): il dolore e il colpevole.

 Martin Rowson on the Norway attacks – cartoon
Anders Behring Breivik has confessed to Oslo bombing and Utøya island shootings but denies criminal responsibility
[Un terrorista islamico è solo al suo computer.Dietro la sua  spalla, pronti ad afferrarlo v'è un intero esercito di polizia e di forze di intelligence. Nel frattempo, dietro la schiena, un gigantesco mostruoso pistolero compie una scena da inferno.]

Articolo 21 - Press a poco
Utøya: uno e nessuno? No, ben più di centomila!
Nadia Redoglia
Per noi che stiamo qui, quand'anche avessimo avuto là qualche nostro conoscente coinvolto, non potremo mai capire la morsa del terrore e le frustate di dolore che scarnificano senza sosta i familiari che con i trucidati hanno perso il bene più prezioso...
Quel bene non stava sull’aereo precipitato, la nave affondata, il  treno deragliato. Non nella catastrofe naturale, anche se causata da fattore umano. Non nel terremoto e tsunami. Non è neppure in un 11settembre e il tutto che poi s'aggiunge, per quanto abbiano nell’immediato tentato di spacciarcelo. E' "solo" nell'uomo che, oggi più che mai, la realtà rivela in tutta la sua fattibilità. Ci raccontano di “cellule/gruppi/grappoli”, ma pur di “mostri” e “pazzi” classificabili nelle specie “cotti e mangiati” più o meno come i sassi dai cavalcavia, come adepti da messe nere, seguaci di miti e demoni o forse pur solo imbastarditi da overdose di reality and fantasy. Balle! Quello era ed è un uomo, senza se e senza ma, credente in un sol odio e fiducioso nel proprio delirio d'onnipotenza. Non è il solo e non è da solo. Il pianeta ne conta migliaia: ieri, come oggi e (lasciando tutto così) domani. Solo l’Italia, nel suo piccolo, annovera potenzialmente ben più d’uno. Un significativo esemplare l’ha pure spedito in Europa. Non si sa mai. Metti che un giorno i cultori dell’odio raggiungano la maggioranza: vorremmo mica non avere colà almeno un onorevole storicamente già borghe(gra)ziosamente scafato?! (fonte)


http://www.cartoonmovement.com/depot/cartoons/2011/07/vlN4UbwGTaW2CBS3NuDZ1w.jpeg
PREJUDICES IN ITALY
"The worst monster": Osama's ghost.
25 Jul 2011



Behring Breivik in mirror
By Riber Hansson, Sweden  -  7/28/2011

http://media.caglecartoons.com/media/cartoons/95/2011/07/24/95910_600.jpg
Norway massacre
By Dave Granlund, Politicalcartoons.com
 
Evil in Norway 
By Martin Sutovec, Slovakia
http://media.caglecartoons.com/media/cartoons/34/2011/07/25/95973_600.jpg
Face Of Terrorism
By Cardow, The Ottawa Citizen
http://media.caglecartoons.com/media/cartoons/83/2011/07/26/96048_600.jpg
Death in Oslo -
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico

Com'è fatto un grande killer

Quotidiani delle Venezie 25-26 luglio 2011

Ora che hanno in pugno l'autore della maxi-strage, un centinaio di vittime eliminate una per una a colpi di fucile guardandole in faccia, ora che l'hanno imprigionato e interrogato per ore, e che lui ha risposto con tragica freddezza, possiamo rispondere alla vecchia domanda: com'è fatto un grande killer? Cos'ha nella testa, nel cervello, nei nervi? Con quali libri, film, amicizie, sport, fedi, rancori s'è costruito?
Il killer norvegese Breivik ha dichiarato in cosa crede, cosa non tollera, cosa lo fa impazzire, perché quel che ha fatto era necessario anche se atroce. È norvegese da molte generazioni, se ne fa un vanto. Per lui, contaminare la propria nazionalità è una colpa. Tutti questi super-assassini coltivano il mito della purezza. Soffrono se la vedono contaminata. E, purtroppo per loro, oggi è contaminata in tutti gli stati, non c'è uno stato che non sia infiltrato da stranieri, di altra razza lingua religione cultura. Questo killer è di religione cristiana, e soffre-s'infuria per l'infiltrazione di musulmani. Anche nella nordica Norvegia cresce la società multireligiosa, e lui non la vuole. Sulle prime credevamo che la maxi-strage fosse opera di qaedisti, islamici che odiano l'occidente cristiano, la democrazia, la parità fra i sessi, l'adorazione di altri dèi. Adesso sappiamo che la strage è opera di un cristiano integralista. Perché non chiamarlo, com'è, un talebano cristiano, che odia gli adoratori di altri dèi? Ci sono Stati islamici che non vogliono chiese cristiane perché dicono che sarebbe come introdurre nel loro territorio il politeismo. Questo talebano-cristiano ha le stesse idee, in Norvegia. Idee forti. E dichiara: "Un uomo con una forte fede fa più di 100mila uomini senza fede". S'è entusiasmato vedendo il film "300", sugli Spartani che resistono alle Termopili contro i Persiani, in 300 contro un esercito sterminato. "Possiamo scagliare tante frecce da oscurare il sole" li avvertì il re dei Persiani. "Tanto meglio - rispose Leonida, capo dei 300 -, combatteremo all'ombra". Combatterono e morirono, ma restano nella gloria. Questo killer sapeva di perdere: poteva ammazzarne 10, 100, 1000, ma poi l'avrebbe pagata. Bene, lui accettava a priori. C'è in questo nazista in  ritardo la predisposizione alla sconfitta, ma dopo la grande impresa che faccia ammutolire le genti. Tutti meritano di morire, anche se cercano di fare del loro meglio, "perché il loro meglio non è buono": è il messaggio finale di "Dogville", il film di Lars von Trier di cui Breivik è un fanatico. C'è qualcosa di kafkiano in questi pensieri, e infatti Breivik è un lettore di Kafka, specie "Il processo": sei processato e non sai perché, ma senza saperlo collabori alla tua condanna. Ama Kafka, anche se Kafka era ebreo. Qui c'è la grande crisi dei neo-nazisti di tutto il mondo oggi, amare gli ebrei per odiare i palestinesi, perché i palestinesi sono islamici. Questo killer considera infatti una disgrazia la semi-pace tra ebrei e palestinesi, lui vorrebbe una guerra aperta. Nelle guerre le passioni si sfogano, nella semi-pace, come quella in cui viviamo, le passioni si addormentano e il nemico ne approfitta, penetrando di nascosto in casa tua. I pacifisti e i solidaristi dicono: ma si spostano i miserabili, vengono in cerca di cibo, è nostro dovere morale sfamarli. Ed ecco l'altra passione culturale di Breivik, che lo salva da ogni tentazione buonista: Machiavelli. Machiavelli insegna al mondo che politica e morale vanno separate, ognuna per la sua strada. Se vuoi fare la storia, non puoi essere morale. È un principio crudele, ma necessario, per il bene di tutti. Dentro di sé, questo killer è convinto che tutti quelli che ha ucciso li ha uccisi per fare il bene. Per amore.

Ferdinando Camon
http://media.caglecartoons.com/media/cartoons/20/2011/07/26/96002_600.jpg
Norway killings
By John Cole, The Scranton Times-Tribune
Happy Family
Mehedi Haque
Norway Mourns
Matteo Bertelli

The Bouquet of this Day
By Angel Boligan, Cagle Cartoons, El Universal, Mexico City
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Qui la prima parte:

domenica 24 luglio 2011

Norvegia : le vignette per i ragazzi e non della strage.

Diranno tante parole... io solo un abbraccio ai genitori, alle mogli, ai figli, fratelli... alla Norvegia...



Giannelli http://www.corriere.it/

http://2.bp.blogspot.com/-8bR5SOyksdA/Tiq8P4daQ9I/AAAAAAAADGE/7L3P_-WFmRE/s500/dio.JPG


credo in un sol odio
fabiomagnasciutti

http://1.bp.blogspot.com/-IjRRuY8ejRc/TiqNouaGnBI/AAAAAAAADFk/W8Vp0EEHZjY/s500/radici.JPG
e odino che dice?
fabiomagnasciutti

http://3.bp.blogspot.com/-hkM2lMyUFAc/Titl_1GywPI/AAAAAAAACjU/Iw4iNKywpRo/s500/Sul%2Bponte%2Bsventola%2Bbandiera....JPG
Strage - Paride Puglia



Urla - Paolo Lombardi  www.donquichotte.org



Norway
Norway
   John Kennedy-Cartoon Movement

An alleged right-wing madman kills up to 98 people following a shooting spree and bomb attack in Norway.





PORTOS Comic strip

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VAURO Le vignette di Vauro





Pare abbia confessato il "fondamentalista cristiano". La vignetta oggi su Liberazione.

Mauro Biani http://maurobiani.splinder.com/



 Oslo 2011
 Vukic
http://2.bp.blogspot.com/-7-s6dXt4X20/Tip19xDos7I/AAAAAAAAGTU/5crPilu1qJo/s500/photoshop.gif
Fuori dagli schemi - VUKIC - vukicblog

Aggiungo oggi lunedì 25 luglio :

http://4.bp.blogspot.com/-ZloK3lv262s/Ti0AZkLYD3I/AAAAAAAAFM0/I4Tw5Y7DI-c/s500/lacroce-rid.jpg
FANATISMO MASCHERATO
L'autore della strage di Oslo si definisce "cristiano" ma il suo folle massacro  ci dice chiaramente dove può portare il fanatismo indipendentemente dai simboli dietro i quali spesso si nasconde.
Uber Humour


Klaus Stuttmann

Anders Breivik brainsick
By Arend van Dam
MAX [fra parentesi]

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continua :

Norvegia (II parte): il dolore e il colpevole.