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mercoledì 4 maggio 2022

Luca Boschi

 

Luca Boschi di  Cartoonist globale 
 Salone del libro Torino 2011

Ciao Luca Boschi è stato un piacere conoscerti ed apprezzarti. Il mondo dei fumetti perde una persona speciale.

Ci siamo incontrati personalmente solo una volta nel 2011 al salone del libro a Torino.

Non dimenticherò mai la tua cordialità gentilezza e disponibilità.

Che la terra ti sia lieve.


Il ricordo degli amici




Con infinita tristezza vi comunico che Luca Boschi da oggi 3 Maggio 2022 non è più fra noi. Grazie a te caro Luca massimo esperto di Fumetti ci rimangono tantissimi bei ricordi e pubblicazioni. Continuerà a starci vicino nei nostri cuori... (comunicazione della sua amica fotografa Emanuela Oliva che insieme ad altri ha gestito questa Pagina per i suoi fan). 

Luca Boschi (Pagina di FB)


Ti ricordo col tuo sorriso, caro Luca. Sì, Luca Boschi da oggi non scrive o disegna più. Abbiamo perso qualcuno di importante e sincero.

Coetanei, mi ricordo i nostri salaci commenti dalla galleria, alle premiazioni del Salone di Lucca, svariati decenni fa, e molte cose sfiorate assieme, amici, lavori, saloni... e telefonate piene di cose. (foto di Manuela Oliva)

Laura Scarpa



Luca❤️

Silver



Giù il cappello.

Giù il cappello, davanti a Luca Boschi.

Giù il cappello, con le orecchie di Topolino.

Giù il cappello, mentre ci passa davanti e ci saluta. Un arrivederci. Un addio. Non lo sappiamo. Passa e ci sorride. Sorrideva sempre. Sorrideva, quando mi parlava. Sorrideva, quando parlava con tutti.

Sorrideva sempre, il mio Maestro.

Grazie a lui, io sono qui, adesso. Mi ha insegnato a essere paziente. A essere disponibile con gli altri. A piegare il mio orgoglio, a non disperare, ad aspettare l'onda e a farmi portare da essa, senza paura, lontano dalla riva, dove mi ha trovato, nel 1991, che facevo solo poche strisce, nell'acqua bassa, dove si tocca.

E adesso ti sei fatto mare, anche tu, Maestro.

Per essere ovunque, finalmente.

E pieno di vita.

Leo Ortolani


Gozo & C.' (Star Comix, 1992) di Luca Boschi.


Luca Boschi ci ha lasciato. Era nato a Pistoia (città che non ha mai abbandonato) il 18 gennaio 1956, e per il mondo del Fumetto aveva dedicato tutta la sua vita con genuina passione e vasta competenza.

Il suo contributo di saggista, ricercatore, organizzatore di eventi e rassegne, curatore di collane impegnative e prestigiose, rimarrà nella storia della Nona Arte italiana.

"Per la Fondazione Franco Fossati è la perdita di un amico di sempre: proprio perché la fondazione nasceva nel 2007 da rapporti di condivisione di amicizia e di stima che avevano radici lontane.

Luca era, tra i fondatori, uno dei più giovani. Era giovanissimo a Lucca, quando aiutava Franco Fossati nell'ufficio stampa del Salone internazionale, e sarebbe poi diventato direttore artistico della nuova stagione lucchese. Appassionato soprattutto di fumetto umoristico, per l'atto costitutivo della Fondazione affiancava persone come Roberto Renzi, Claudio Bertieri, Grazia Nidasio. Il suo contributo all'indirizzo dell'ente, per un decennio, è stato prezioso.

Aveva partecipato alle imprese della Fondazione alla Fiera di Milano, al Palazzo del Senato e in altri momenti stupendi, compresa la nascita di WOW Spazio Fumetto e le prime decisive impostazioni del museo. Sommerso dal lavoro (Disney, Jacovitti, Braccio di ferro, il suo eccellente blog, le fiere che sempre di più chiedevano il suo contributo, a Napoli come un po' ovunque) combatteva anche una personale battaglia con la sua salute. Negli ultimi tre-quattro anni si era sciolto anche dagli impegni del Consiglio della Fondazione, non riuscendo più a partecipare attivamente. Al telefono, pochi giorni fa, ci rendeva partecipi - con voce irriconoscibile - dell'ultimo drammatico atto di questa sua battaglia. 

Questo post affidato alla rete non può rendere il dolore di chi l'ha conosciuto e avuto a fianco in momenti di allegria e di passione condivisa. Ci limitiamo a rendergli onore, in un grande ultimo abbraccio."

(Luigi F. Bona)




RANOCCHIAZZO E BOMBARONE…

E’ buffo, quando penso a Luca Boschi la prima cosa che mi viene in mente è il titolo di un immaginario racconto citato all’interno di una sua storia a fumetti… La storia era una bonaria presa in giro dei “tipi da Lucca Comics” e il protagonista (un alter-ego fumettoso dello stesso Luca) magnificava il suo ultimo capolavoro “Ranocchiazzo e Bombarone contro le porno-ereditiere”…

Il secondo ricordo è sempre una gag all’interno della medesima storia: il classico tipo “sono un genio incompreso e tuuuutti mi han sempre rubato le idee” sta chiacchierando con un suo simile…

- “Già all’epoca io avevo inventato un bel tipo di marinaio affascinante e avventuroso…”

- “Capiiisco! Poi Hugo Pratt ti ha rubato l’idea e ha creato Corto Maltese!...”

- “Sì ma il mio marinaio era più figo: era orbo, fumava la pipa e ingeriva non poca verdura!”…

Il terzo ricordo è il sorriso di Luca, quel miscuglio di faccia-da-schiaffi, ironia, leggerezza e allegria e poi la chiacchieraggine con cui si passava il tempo parlando di tutto, niente e fumetti alle varie Lucca Comics, Torino Comics e Quel-che-vuoi Comics. 

Ho scoperto da poco che il Boschi se ne è andato e non so che dire: già l’attuale zeitgeist non è proprio di un’allegria unica ma sapere che non c’è più un “Bolengo” o un “Lupo Nolberto” a portar sorrisi mi butta un po’ giù… Poi penso che , anche se ora scorrazza fra le galassie a portare la sua ironia pistoiese su Alpha Centauri e dintorni, ciò che Luca ha creato rimane e questo mi alleggerisce un pochettino!

Buona (oltre)vita e buoni fumetti Luca!

Moise 




Lutto nel fumetto: è morto Luca Boschi, esperto e autore generoso

A 66 anni se n'è andato dopo una lunga malattia uno dei più grandi conoscitori di comics a livello mondiale

Si è spento all’alba, nel sonno, circondato dai suoi amati fumetti nella sua casa di Pistoia, Luca Boschi uno dei più grandi esperti al mondo di letteratura disegnata e di animazione. Si è spento nella sua casa di Pistoia, la sua città. In realtà, tutto il mondo dei comics e dell’animazione era casa sua, perché oltre a essere sceneggiatore di fumetti era anche disegnatore, critico, saggista, grande esperto, storico dalla notevole competenza, docente. Ha lavorato con Sergio Bonelli Editore, con Disney (era uno straordinario conoscitore dei mondi disneyani), ha scritto saggi su Jacovitti, sul fumetto umoristico, è stato autore teatrale e conduttore, insegnante alla Scuola internazionale dei Comics di Firenze. Insomma, una carriera straordinaria, una conoscenza enciclopedica, ma sempre vissuta con umiltà e mitezza e grande disponibilità a condividere le sue conoscenze, generoso verso chiunque gli chiedesse consigli o notizie storiche, con particolare attenzione verso i giovani autori e aspiranti tali. E, cosa importante, sempre con il sorriso.

Con i fiorentini Alberto Becattini, Leonardo Gori e Andrea Sani ha formato un quartetto tutto toscano di esperti e saggisti. Quattro protagonisti di tanti eventi del fumetto. Con loro ha scritto "Disney Italiani", opera fondamentale per appassionati e professionisti del settore. Con Franco Bellacci, Gori e Sani ha scritto "Jacovitti – Sessant’anni di surrealismo a fumetti". Ma la sua produzione è molto più vasta e ne fa un grande punto di riferimento della letteratura disegnata, ma anche dell’animazione. Come ricorda il sito specializzato Fumettologica "Boschi ha collaborato inoltre con festival come il Salone Internazionale dei Comics di Lucca, Expocartoon di Roma, la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, Cartoomics di Milano, La Fiera internazionale del libro di Francoforte e il Festival international de la bande dessinée d’Angoulême. Dopo essere stato direttore culturale di Lucca Comics fino al 1999, ha ricoperto la stessa carica anche per il Comicon di Napoli dal 2001 al 2017". Inutile dire che la morte di Boschi apre un grande vuoto, un vuoto triste in quel mondo sorridente di fumetti e cartoons che grazie a lui abbiamo tutti imparato a conoscere meglio.

"Con la sua morte non se ne va solo uno straordinario fumettista ma un pezzo di cultura e di arte – il cordoglio del sindaco Tomasi a nome dell’amministrazione – Restano le sue tante opere, le sue storie, gli insegnamenti dati, se ne va invece l’enorme bagaglio di conoscenze che solo lui aveva".

Roberto Davide Papini


Pistoia, Luca Boschi e quei disegni sui muri dell’ex Breda


PISTOIA – Luca Boschi ci ha lasciato Il vuoto che lascia la scomparsa di Luca è grande, non solo a Pistoia. Giornalista, scrittore, regista, disegnatore ma essenzialmente una persona che ha vissuto nel mondo del fumetto a tutto tondo, in maniera garbata, gentile e con una professionalità eccezionale.

Ha lavorato con e per i più grandi del fumetto, dalla Disney a Bonelli, dal Lucca Comics al Comicon di Napoli, un vero “cartoonist globale” così come il blog da lui diretto per il Sole 24ore. Lasciando alle varie testate giornalistiche e televisive specializzate il racconto della sua vita professionale, personalmente lo voglio ricordare per come l’ho conosciuto io.

Primi anni 80, Pistoia, ci conosciamo in un bar a San Vitale, era seduto insieme a Ulrich Schroeder, olandese che all’epoca aveva da poco iniziato a lavorare per la Disney. Me lo presentò Francesco Corrieri o meglio “Why” (scomparso nel 2003 all’età di 59 anni) di cui ero amico, anch’egli disegnatore e pittore. Luca aveva un progetto, quello di “disegnare” alcuni muri dell’area ex Breda di fianco a viale Pacinotti.

Fummo coinvolti anche io e Francesco ed altri disegnatori pistoiesi fra cui anche Stefano Frosini. Era estate e i “writers” ed i loro graffiti erano ancora lontani da venire. Giorno dopo giorno, sotto un sole a volte rabbioso, su quel muro abbandonato le diverse mani mosse da altrettanto diverse fantasie e ispirazioni facevano nascere un mondo a colori con personaggi e piccole storie che si legavano perfettamente le une con le altre, senza manie di prevaricazione.

Non so se esistono ancora tracce di quel mondo immaginifico, comunque avevo da poco iniziato a fotografare e quegli scatti, diapositive per essere esatti (perché costavano meno delle stampe) li conservo ancora gelosamente, come una preziosa testimonianza del fatto che insieme si può e si deve fare.

Da allora ho continuato a vedere Luca in diverse occasioni, l’ultima, in ordine di tempo, durante l’edizione del Festival del Giallo di Pistoia nel 2019 quando ci trovammo insieme per un’intervista a Milo Manara che poi tenne un incontro con il pubblico nella sala Terzani e in cui Luca fece da moderatore.

Il 5 maggio prossimo alle 11 gli amici potranno salutarlo l’ultima volta alle Cappelle del Commiato della Croce Verde a Santagostino. Ciao Luca, ci mancherai molto.

Stefano Di Cecio



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JACOVITTI - Sessant'anni di Surrealismo a fumetti

di Luca Boschi, Leonardo Gori, Andrea Sani e Franco Bellacci

lunedì 28 marzo 2022

"La Città delle Donne a Vignette"

 

Teresa Noce (di Fabrizio Azzali)
Elsa Morante (di Monica Lasagni)
Katherine Mansfield (di Giulia Zatti)
Madame Wu (di Alessia e Bruno)
Lina "Gabriella" Polizzi (di Sophie Lamoretti Donoso)
sono le protagoniste in copertina della "Città delle Donne a Vignette"



"La Città delle Donne a Vignette", rappresenta il quarto capitolo della serie degli “Stradari Parmigiani” prodotti dalla Fondazione Matteo Bagnaresi Onlus. Si tratta di albi a fumetti nei quali i protagonisti della toponomastica cittadina vengono presentati attraverso piccoli ritratti e caricature accompagnate da un breve approfondimento biografico. E’ una operazione senza fini di lucro: il ricavato dell’iniziativa è reinvestito nelle attività didattiche della Fondazione.

Per il quarto volume la Fondazione ha pensato di iniziare un nuovo percorso: non più stradari “generici” ma dedicati volta per volta a un tema specifico. Su suggerimento di Cristina Bagnaresi, l’idea è stata quella di dedicarsi alle figure femminili della toponomastica cittadina. “La Città delle Donne a Vignette” vuole essere un volume che, col sorriso, racconta vite di donne diverse tra loro nel tempo e nelle vicende, ma spesso accomunate dalla capacità di resistenza e reazione a contesti che per lungo tempo le hanno volute subalterne agli uomini. E purtroppo le mappature della toponomastica ancora oggi spesso sono lì a dimostrarlo data, ad esempio, la difficoltà di trovare personaggi femminili nelle vie del centro storico.

Come ogni anno, il progetto ha potuto contare sulla collaborazione di Cubo – Contenitore Creativo che, da sempre, si occupa di diffondere gli stradari parmigiani nei circuiti digitali.

Altre realtà coinvolte sono la Casa delle Donne di Parma alla quale destineremo parte del ricavato della vendita dei volumi. Hanno supportato il progetto anche l’associazione Toponomastica femminile (che cura l’appendice del volume), il gruppo di artiste parmigiane “La meraviglia di Artemisia” già autrici della guida illustrata “Parma l'é béla bombén” uscita l’anno scorso, il Centro Studi Movimenti di Parma e l’Assessorato alle Pari Opportunità che ha fornito il Patrocinio.

Al volume hanno partecipato circa 70 artisti di Parma e provincia: professionisti, amatori, studenti del liceo Toschi, volontari della Fondazione Bagnaresi.

I testi sono a cura di Michele Belmessieri e Giulia Carenzi, con contributi del Centro Studi Movimenti. Il titolo “La Città delle Donne”, in effetti, vuole omaggiare anche una loro iniziativa omonima del 2018 quando diffusero 10 paline per la città, ciascuna delle quali legata a un luogo e a un momento storico di riscatto da parte delle donne di Parma. A sua volta nel titolo riecheggia anche il famoso film di Fellini e, soprattutto, il testo quattrocentesco Le livre de la Cité des Dames di Christine de Pizan.

“La Città delle Donne a Vignette” presenta più di 120 personaggi legati alla toponomastica parmigiana e della provincia, fornendo una inedita mappatura che contribuisce a raccontare non solo biografie di grandi donne, ma assieme passaggi importanti della storia della nostra città.


Lo trovate da Libraccio, Mondadori Ghiaia, Libri e Formiche, Fiaccadori, Mondadori EuroTorri, a Parma e in  Libreria 80 a San Secondo.


Adele Zucchi 
© Alice Bonelli


PARMA. LA CITTÀ DELLE DONNE A VIGNETTE 

articolo di Danila Baldo (vicepresidente di Toponomastica Femminile)

https://vitaminevaganti.com/2021/10/02/parma-la-citta-delle-donne-a-vignette/

Siamo state coinvolte, come associazione Toponomastica femminile, in un’impresa editoriale che ci è apparsa subito molto interessante e importante per far conoscere le donne che hanno contribuito alla crescita della civiltà. 

Poniamo alcune domande a Michele Belmessieri, che ci ha contattate su suggerimento della dr.a Fabrizia Dalcò, esperta in politiche di parità e appassionata di storia delle donne, autrice del blog In genere: dedicato a donne e uomini, pubblicato dalla Gazzetta di Parma. 


Michele, ci piacerebbe leggere una tua piccola presentazione. Di che cosa ti occupi? 

Sono uno storico dell’arte, operatore culturale e insegnante. Professionalmente ho sempre lavorato in contesti museali con incarichi che sono andati dalla curatela di mostre, l’organizzazione e la conduzione di visite guidate a responsabilità legate a progetti editoriali. Oltre a queste attività, faccio parte di una associazione che si occupa di diffusione della cultura cinematografica con la quale organizziamo progetti scolastici e programmazioni in sale d’essai. 


Come è nato questo progetto? 

La Città delle Donne a Vignette è un progetto dedicato alla toponomastica femminile di Parma, promosso dalla Fondazione Bagnaresi Onlus, e che rientra all’interno di un percorso intrapreso già quattro anni fa con il primo volume della serie Stradari Parmigiani. La serie, di cui la Città delle Donne rappresenta il nuovo capitolo, nasce da un paradosso: dello spazio urbano in cui viviamo, per le nostre consuetudini, abbiamo familiarità con i nomi, talvolta con i volti, ma il livello di conoscenza è spesso parziale e la lacuna più dolorosa è la mancanza di consapevolezza dei valori che questi personaggi incarnano. Pur non essendo un disegnatore professionista, direi più un semplice scarabocchiatore, ho deciso di provare a realizzare dei volumi a vignette che raccontassero non senza ironia le storie di questi personaggi, suddividendo la città in quartieri e accompagnando i disegni con testi biografici. Per ora sono usciti tre volumi, ciascuno dei quali mi ha tenuto impegnato per circa un anno, per un totale di ben 365 volti della toponomastica parmigiana. I primi due libri sono stati interamente illustrati da me, e quindi risultano un pochino naif, dal terzo in poi abbiamo scelto di realizzare una sorta di call aperta a chiunque decidesse di contribuire con un disegno. Anche per la Città delle Donne a Vignette è avvenuta la stessa cosa. Settanta autori e autrici diverse ci hanno permesso di raggruppare, grazie al tempo che ci hanno regalato, e al loro talento, circa centoventi personaggi realizzati da: illustratrici e illustratori professionisti, studenti, volontari/e della Fondazione e anche matite dilettanti, ma piene di entusiasmo. 

Maria Luigia D'Asburgo Lorena duchessa di Parma
© Leo Ortolani


Il fatto che sia a vignette vuole anche coinvolgere in modo privilegiato l’universo giovanile? 

Non necessariamente. Senz’altro la forma del fumetto, data la frequente familiarità con il mezzo, può essere considerata più accessibile a un pubblico di ragazzi/e rispetto a un semplice articolo di giornale, per non parlare di un vero e proprio saggio. Tuttavia riteniamo che il meccanismo di sintesi che il disegno produce e il suo carattere leggero incuriosiscano anche le persone adulte. Dirò di più, spesso in alcune illustrazioni particolarmente riuscite i ragazzi e le ragazze notano alcuni aspetti, mentre gli adulti/e qualche altro dettaglio, ciascuna/o dal proprio punto di vista. L’obiettivo dei nostri volumi in parte è proprio questo: offrire a ciascuna categoria di lettori/lettrici chiavi diverse per interpretare il nostro lavoro e le lezioni dei personaggi che fanno capolino. La presenza di tanti artisti/e diverse, ciascuna/o con il proprio stile e approccio al personaggio, aiuta questa molteplicità di lettura. 


Avete dei contatti col mondo della scuola? 

Numerosi, sia diretti che indiretti. La principale attività della Fondazione Bagnaresi consiste in un doposcuola gratuito per le classi medie e superiori della città. Questo perché la signora Cristina Bagnaresi è una insegnante in pensione e all’apertura della Fondazione ha coinvolto tanti dei suoi vecchi colleghi nel progetto. Il nostro corpo docenti è quindi composto da volontari/e dotate non solo di sensibilità, ma anche di grande esperienza. Diverse/i di loro hanno partecipato con un disegno al terzo volume dello Stradario e parteciperanno alla Città delle Donne. In questo modo, per amicizie con direttori scolastici o insegnanti ancora a lavoro, del volume si è parlato nelle scuole e qualche alunno/a del nostro liceo artistico ha anche partecipato con illustrazioni sorprendenti. Ma, soprattutto, il Comune di Parma, per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura, ha sempre acquistato un numero consistente di Stradari, diffondendoli nelle scuole e nelle biblioteche. Con ogni probabilità anche per il prossimo progetto avverrà lo stesso meccanismo, benché il nostro interlocutore (di comune accordo) sia diventato per l’occasione l’Assessorato alle Pari Opportunità. 


Ilaria Alpi
© Mina Tedesco


Quali sono le risorse economiche che ne consentono la stampa? 

Le risorse per la stampa sono provenute da una campagna di crowdfunding, sponsorizzazioni e attraverso il sostegno del Comune di Parma che ha sin da subito patrocinato l’iniziativa. Tutto il ricavato ottenuto della vendita e dalle offerte dei libri è stato destinato alla Fondazione Bagnaresi. Visto l’interesse che Parma ha riservato agli Stradari abbiamo deciso di proseguire, ma con una sostanziale variazione: non più suddividendo semplicemente la città in quartieri ma affrontando, ogni anno, un tema diverso. Osservare le nostre strade e le nostre piazze partendo da un punto di vista, anziché raggruppando genericamente nomi sempre nuovi.  


Come è stato scelto il tema di quest’anno? 

L’idea di indirizzarci verso il tema della toponomastica femminile è partita da Cristina Bagnaresi. Inizialmente si pensava di realizzare uno Stradario dedicato alla memoria partigiana della nostra città, ma abbiamo deciso di spostarlo all’anno prossimo per inquadrarlo nelle celebrazioni del centenario delle Barricate antifasciste di Parma. Tuttavia l’intuizione di Cristina mi è piaciuta subito e immediatamente ho pensato sia alle amiche della Casa delle Donne, di cui seguivo lo sviluppo associativo, che a Toponomastica femminile, la cui mappatura di Parma e provincia mi è stata utile in fase di realizzazione degli scorsi Stradari. A pensarci bene forse avrei dovuto ringraziarvi. Lo faccio ora. 


Alcuni esempi? 

Come sempre, almeno per quello che mi riguarda, quando ci si avventura nella toponomastica sono spesso i personaggi meno conosciuti a custodire storie straordinarie. Naturalmente male non farà a chi legge una rinfrescata in merito alle vite di Giuditta Sidoli, Grazia Deledda o Maria Montessori, ma dal mio punto di vista preferisco ricordare la partigiana Laura “Mirka” Polizzi, un mito per molti di noi, l’ostetrica Maria Godi (“Mamma Cicogna”, che fece nascere migliaia di parmigiani), oppure la badessa Caracosa De Adam, sorella quasi sconosciuta dell’invece pluricelebrato Fra’ Salimbene. 


Alda Lagazzi (tra le fondatrici dello scoutismo a Parma)
© Letizia Farisato


Quali le collaborazioni? 

Seguendo alcuni dei princìpi dello statuto della Fondazione, abbiamo deciso di proporre un’alleanza con la nascente Casa delle Donne di Parma cui ci lega l’impianto valoriale. Per supportarle nella loro fase organizzativa, infatti, sarà destinato a loro il ricavato dell’iniziativa. Altre collaborazioni importanti sono con il gruppo di illustratrici parmigiane La Meraviglia di Artemisia, disegnatrici di età e stili diversi ma accomunate dal talento e dalla voglia di mettersi al servizio nella riscoperta della propria città. L’anno scorso Susanna Binacchi, Roberta Ferretti, Paola Gennari, Katia Guglielmi, Anna Mezzadri e Giulia Zatti hanno realizzato una guida illustrata di Parma (Parma l’é béla bombén, traducibile con Parma è proprio bella) che di fatto si è affiancata allo scorso stradario nelle biblioteche cittadine. Abbiamo quindi deciso di unire le forze per la Città delle Donne a Vignette. 

Senza dimenticare Toponomastica femminile, un’ultima collaborazione per noi essenziale è quella con l’Assessorato alle Pari Opportunità presieduto dalla Assessora Nicoletta Paci, da subito vicina al progetto con grande partecipazione. 


Bianca Pellegrini, per lei Per Maria Rossi ha costruito il castello di Torrechiara
©Michele Belmessieri

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https://www.toponomasticafemminile.com/sito/

https://www.facebook.com/groups/292710960778847

domenica 30 luglio 2017

Un fumetto nello spazio per la prima volta.

Il 28 luglio 2017  Paolo Nespoli è tornato nello spazio per la terza volta partendo da Baikonur alle 17.41 (ora italiana) a bordo della Sojuz MS-05 alla volta della Stazione Spaziale Internazionale.
Paolo non più giovanissimo, 60 anni, torna nello spazio portando con se per la prima volta un fumetto, il fumetto di Rat-Man del grande Leo Ortolani.
Buon viaggio Paolo e Rat-Man!!


C'è Spazio per Tutti
La Stazione – Preview
Leo Ortolani



Rat-man in orbita con l'astronauta Paolo Nespoli
Disegnato da Leo Ortolani, sarà il primo fumetto ad andare nello spazio. Pubblicato da Panini in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana

Un fumetto andrà in orbita con l’astronauta Paolo Nespoli. La Panini pubblicherà, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il volume a fumetti “C’è Spazio per Tutti”. La graphic novel inedita ha per protagonista Rat-Man, amatissimo personaggio creato dalla fantasia del fumettista Leo Ortolani, tra i più famosi e apprezzati del panorama italiano. A bordo della navicella russa “Soyuz MS-05”, che sarà lanciata venerdì prossimo 28 luglio (alle 17.40, ora italiana) per la missione VITA, Nespoli porterà due diverse pubblicazioni: innanzitutto la copertina del volume “C’è Spazio per Tutti”, ancora in fase di realizzazione, e poi l’albo “La Stazione”, che contiene un estratto in anteprima dal volume e una serie di approfondimenti sulle attività spaziali. Si tratterà a tutti gli effetti del primo fumetto ad andare in orbita. Nespoli potrà leggerlo nei sei mesi di permanenza nello spazio e anche mostrarlo agli altri astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

“È per noi un onore pubblicare un fumetto destinato, oltre a far volare la fantasia, anche a volare davvero nello spazio!”, ha sottolineato Marco M. Lupoi, direttore Publishing della Panini. “Crediamo molto in questo progetto editoriale, realizzato grazie alla collaborazione con ASI e ESA, che pone una pietra miliare nella storia mondiale del fumetto. In futuro, chissà, durante missioni spaziali di lunga durata, di voli sulla Luna o su Marte, anche gli astronauti potranno dilettarsi nei momenti di relax leggendo il proprio fumetto preferito. E magari sarà un fumetto edito dalla Panini!”.

Il fumetto spaziale di Rat-Man andrà in orbita nel bagaglio personale di Paolo Nespoli. Innanzitutto l’astronauta avrà con sé l’albetto “C’è Spazio per Tutti – La  Stazione / Preview” (formato 16x21 cm, spillato, 32 pagine), realizzato dalla Panini per presentare in anticipo i contenuti dell’opera e contenente anche una serie di approfondimenti sulla genesi del progetto, su cosa sono ASI e ESA e sulla missione “Vita”. Inoltre, Nespoli porterà nello spazio anche la copertina del volume “C’è Spazio per Tutti” (che, nella versione definitiva, avrà un formato 19,8x28,8 cm e una foliazione di 264 pagine), che Leo Ortolani sta ancora disegnando e che sarà presentato ufficialmente in occasione della prossima edizione di “Lucca Comics & Games”, il festival internazionale del fumetto che si svolgerà a Lucca dall’1 al 5 novembre 2017.
fonte ASI



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Nota:
VITA, acronimo di Vitality, Innovation, Technology, Ability, è il nome della terza missione di lunga durata dell’ASI che come logo si è ispirata al Terzo Paradiso dell'artista Michelangelo Pistoletto. Durante la sua permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) Paolo Nespoli avrà il compito di seguire oltre 200 esperimenti di cui ben 11 selezionati da ASI, la gran parte dei quali biomedici e il resto tecnologici.
Il numero tre caratterizza questa missione: è la terza per Paolo Nespoli, così come tre sono quelle di lunga durata dell’ASI, infine il Terzo Paradiso di Pistoletto è il simbolo della missione VITA. Nelle due missioni precedenti Nespoli è rimasto complessivamente in orbita per 174 giorni: la prima, ESPERIA, di breve durata, nel 2007 a bordo dello shuttle STS-120 Discovery; la seconda, MagISStra, di lunga durata, nel 2010 con la Soyuz TMA-20. L’astronauta italiano, selezionato dall’ASI nel 1998, è membro del corpo degli astronauti europei di ESA. 60 anni compiuti lo scorso 6 aprile, Nespoli farà parte con i suoi compagni di volo dell’Expedition 52/53 del programma ISS, il cui rientro sulla Terra è previsto per il prossimo dicembre con l’atterraggio nel deserto della regione centrale de Kazakistan.
“È per me un grande piacere e un grande onore aver condiviso oggi la partenza di questa nuova missione dell’ASI e di questo nuovo viaggio di Paolo Nespoli, simbolo di quella esplorazione nei confini dello spazio e della vita che serve al genere umano per andare avanti, credere nel futuro, lasciare eredità positive a chi verrà dopo di noi”.

La missione VITA è il terzo volo di un astronauta ESA di nazionalità italiana, negli ultimi quattro anni: Luca Parmitano, con la missione Volare nel 2013 e Samantha Cristoforetti con Futura nel 2014, entrambe missioni di lunga durata dell’ASI. In totale gli astronauti italiani sono sette di cui cinque che hanno soggiornato sulla Stazione Spaziale. Cade in questi giorni il 25esimo del volo di Franco Malerba, primo italiano a essere stato lanciato nello spazio. Sono seguite le missioni degli astronauti ESA di nazionalità italiana, Maurizio Cheli e Umberto Guidoni, le tre di Roberto Vittori e poi quelle di Nespoli, Parmitano e Cristoforetti. A conferma del ruolo di primo piano del nostro Paese nel settore spaziale e in particolare in quello del volo umano.

giovedì 9 gennaio 2014

Parma festeggia sabato 11 Leo Ortolani e il suo Rat-Man 100

“Il 16 gennaio uscirà  Rat-Man 100, un numero atteso da tempo che segnerà una svolta nella storia dell’eroe umoristico pubblicato da Panini Comics. Nato dalla matita di Leo Ortolani nel 1989 come parodia del fumetto di supereroi, passato dal circuito dell’autoproduzione all’edicola, Rat-Man è diventato in breve tempo uno dei fumetti italiani più amati da pubblico e critica, raggiungendo una fama capace di competere negli anni, per tirature a affezione dei lettori, con quella dei personaggi più noti del fumetto italiano. Un successo determinato dall’eccezionale capacità di Ortolani di spaziare tra i generi, virando dal comico al drammatico a seconda delle esigenze narrative, creando un corpus di avventure ricco di citazioni e richiami alla cultura popolare. 
 Marco M. Lupoi, direttore editoriale Panini Comics, ha dichiarato: “Ortolani, in RAT-MAN, è riuscito in un miracolo anomalo nel mondo del fumetto, ma che al verificarsi crea i veri fenomeni, quei titoli che attraversano le generazioni e i generi, e stabiliscono una nuova pietra di paragone.”


e così Parma e la Panini hanno deciso di festeggiare l'avvenimento del grande autore parmigiano ...

L’11 gennaio 2014 a Parma l’evento fumettistico dell’anno
Rat-Con 2014
Panini Comics e il Comune di Parma
presentano una giornata dedicata a  
Rat-Man
il celebre personaggio di Leo Ortolani

Una grande manifestazione radunerà i fan di Rat-Man di tutt’Italia 
 in occasione dell’uscita del centesimo numero di Rat-Man.
Una giornata celebrativa piena di eventi e sorprese dedicata al famosissimo personaggio a fumetti di Leo Ortolani, in cui l’autore parmigiano incontrerà nella sua città giornalisti e lettori per ripercorrere l’entusiasmante storia della sua creatura. 





Il Rat-Con si articolerà in diversi momenti e luoghi della città ducale.
Alle ore 10,30
                        presso la Casa della Musica, in Piazzale San Francesco 1, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della mostra dal titolo RAT-MAN: 100 DI QUESTI NUMERI!, che ripercorrerà la storia del personaggio attraverso le 100 copertine di Rat-Man.
 Interverranno Leo Ortolani, Marco M. Lupoi, lo sceneggiatore parmigiano Marcello Cavalli, il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris.
Alle ore 11,30,
                         alla presenza dell’autore, la mostra sarà inaugurata ufficialmente e verrà aperta al pubblico per le visite. L’esposizione celebrativa si protrarrà fino al 31 gennaio 2014.
Alle ore 16 
                   Leo Ortolani all’Auditorium Paganini  incontra i lettori.
L’autore, introdotto da Marco M. Lupoi e Marcello Cavalli, ripercorrerà la storia di Rat-Man e fornirà delle sorprendenti anticipazioni sul futuro del personaggio, rispondendo alle domande del pubblico.
 

Nel corso dell’incontro, interverrà un grande artista, il musicista Stefano Bollani, ritratto da Leo nel disegno sopra.

Edizione speciale del numero 100: un volumetto a tiratura limitata disponibile solo per la Rat-Con, contenente in allegato un albo con copertina inedita di Leo Ortolani e all’interno tanti contenuti extra, tra cui l’esclusivo ed inedito storyboard del primissimo numero di Rat-Man (una chicca di oltre 20 anni fa) con cui l’autore diede vita alla fortunata saga.
 

L’ingresso all’Auditorium Paganini sarà libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.



Attenzione: ISCRIZIONI AL COMPLETO!
Ciao, questo è un messaggio di risposta automatica. Abbiamo ricevuto la tua richiesta di autoinvito a Rat-Con. Purtroppo il numero di richieste è già ben al di sopra del limite di 500 prefissato e concesso dall'organizzazione.
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Cordialmente, Lo Staff RMFC


NB: Potrai comunque provare ad accedere alla Rat-Con tramite i circa Cento (100) posti ad ingresso completamente libero, dove prevarrà solamente l'ordine di arrivo e di adesione alla fila apposita che sarà contrassegnata da un cartello. Di questa fila entreranno solo tante persone quante potrà conenerne legalmente la sala dopo l'ingresso di chi è riuscito ad aggiudicarsi la prenotazione.


 Per chi non fosse riuscito ad avere il posto l'evento sarà trasmesso via streaming nelle fumetterie che hanno aderito al Rat-Con e i lettori presenti nelle librerie potranno partecipare attivamente ponendo le proprie domande all’autore tramite Twitter, utilizzando l’indirizzo ufficiale Panini Comics@Agent_P e l’hashtag #Ratdomande.


A partire dalle 18,
                              sempre presso l’Auditorium Paganini, Leo Ortolani si dedicherà anche ad una signing session per i suoi fans, in cui gli appassionati potranno farsi autografare l’albo speciale e avranno la possibilità di farsi “annullare” il volumetto con un timbro prodotto appositamente per il Rat-Con. Alla fine della giornata lo stesso Leo Ortolani distruggerà il timbro, rendendo di fatto le copie con l’annullo dei pezzi unici da collezione.
L’evento è un’occasione unica per festeggiare l’uscita del tanto atteso numero 100 di Rat-Man e celebrare un autore e un personaggio entrati di diritto nella storia del fumetto italiano.


I luoghi dell'incontro:

La Casa della Musica. Per entrare, bisogna suonare.
La Casa della Musica. Per entrare, bisogna suonare.

L'Auditorium Paganini by night.
L’Auditorium Paganini by night.
L'Auditorium Paganini by day.
L’Auditorium Paganini by day.
L'Autore:


 Leonardo (Leo) Ortolani, nato a Pisa il 14 gennaio 1967 ma subito trasferitosi a Parma dove vive tuttora, è uno dei più noti autori italiani di fumetti. È la firma di Rat-Man, che nasce come serie autoprodotta e, nel 1996, esordisce sul mensile Marvel Magazine di Marvel Italia (con la storia Rat-Man contro il Punitore, prima versione a colori del personaggio). Dal marzo 1997 viene pubblicata regolarmente da Marvel Italia/Panini Comics e da allora ha vinto numerosi premi. Da Rat-Man è stata tratta anche una serie animata prodotta da Stranemani e RaiFiction, andata in onda sui canali RAI nel 2006. Tra le altre opere a fumetti di Ortolani ricordiamo La lunga notte dell’ispettore Merlo, Venerdì 12, L’Ultima Burba e la striscia Quelli di Parma pubblicata sul quotidiano La Gazzetta di Parma. Nel 2011 pubblica per Sperling & Kupfer il libro Due figlie e altri animali feroci. Diario di un'adozione internazionale. Nel curriculum di Ortolani anche una laurea in geologia, tema che ritorna spesso nelle sue opere in forma umoristica.

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 LINKS:

Rat-man: 100 di questi numeri!  (Turismo Comune Parma)
Rat-Man fa 100 e la saga continua(La Stampa)