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martedì 8 novembre 2022

Lula presidente per la terza volta

 

LULA by GéGé 🌳🇧🇷


Antonio Antunes




Marco De Angelis
31 October 2022
Hoping for a new Brazil!
https://cartoonmovement.com/cartoon/hoping-new-brazil



2022 Brazilian General Election by Osmani Simanca, Brazil
https://politicalcartoons.com/sku/268305

BRAZIL IN TWO by Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com

 Lula is Back by Rayma Suprani, CagleCartoons.com


 Lula da silva comeback by Kap, La Vanguardia, Spain

LULA È TORNATO. MA NON C'È DA STARE TRANQUILLI
Il ritorno di Luiz Inácio Lula Da Silva alla presidenza del Brasile è un nuovo capitolo della sua leggenda personale: ex operaio diventato presidente del più grande paese dell’America Latina, Lula è dovuto passare dal carcere prima di riuscire a vincere queste elezioni estremamente sofferte. 
Eppure l’aspetto più sorprendente del voto brasiliano non è l’exploit di Lula, ma lo scarto minimo con il suo avversario, Jair Bolsonaro: 50,9 per cento dei voti per Lula, 49,1 per Bolsonaro. L’enorme numero di preferenze ottenute dal presidente uscente, e questo nonostante un mandato disastroso, alimenta diversi interrogativi. 
Bolsonaro ha negato il covid, ha consentito la deforestazione dell’Amazzonia, non ha fatto nulla per impedire l’aumento della povertà e ha dato prova di un’etica personale sempre più degradata. Fino a qualche mese fa si pensava che con un simile bilancio non potesse nemmeno candidarsi. Oggi invece scopriamo che ha sfiorato la vittoria. 
Ad alimentare i timori è questo carattere inossidabile del potere di Bolsonaro, rafforzato dalle fake news onnipresenti durante la campagna elettorale, dal sostegno prezioso degli evangelici e dalla fedeltà cieca dello zoccolo duro dei suoi seguaci. Bolsonaro condivide queste caratteristiche con altri due politici che dovranno misurarsi a breve con le urne: Benjamin Netanyahu e Donald Trump. 
Tutti e tre i leader populisti hanno forgiato un rapporto quasi mistico con i loro elettori, e gli scandali che farebbero cadere chiunque altro non li sfiorano nemmeno. 
Il 1° novembre gli elettori israeliani parteciperanno alle quinte elezioni legislativenegli ultimi tre anni e mezzo. Ancora una volta al centro della contesa c’è un solo elemento: pro o contro “Bibi”, soprannome di Netanyahu. L’ex primo ministro è sotto processo per corruzione, frode e abuso di potere. Ma ai suoi elettori, animati da una fede incrollabile, questo non interessa, anche se Bibi è pronto a tutto pur di sfuggire alla giustizia, compresa un alleanza con l’estrema destra la cui violenza fa impallidire quella dei “colleghi” europei. I detrattori di Netanyahu temono una deriva “illiberale” in caso di una sua vittoria. La società israeliana è spaccata in due. 
Lo stesso scenario si presenta in Brasile (lo dimostra il risultato di stamattina) e negli Stati Uniti, dove tra otto giorni si terranno le elezioni di metà mandato tanto temute dal presidente Joe Biden. 
Donald Trump, che non è candidato ma resta il padrone del Partito repubblicano, è un altro leader carismatico il cui potere sembra immutabile. Trump è alle prese con una serie infinita di problemi legali, eppure il 31 ottobre si è sentito di in diritto di definire Joe Biden un “criminale” senza che nessuno avesse nulla da ridire. 
Negli Stati Uniti si ritrovano gli stessi ingredienti presenti in Brasile: polarizzazione, disinformazione massiccia, peso degli evangelici e personalità del leader. 
Pierre Haski, France Inter, Francia 31  ottobre 2022


martedì 18 agosto 2020

Il re emerito Juan Carlos I va in "vacanza" all'estero

Emerato
© Omar Peres

Il re emerito Juan Carlos I va in "vacanza" all'estero 
Di: Francisco Punal Suarez 
Speciale per Fany Blog

 Finalmente sappiamo che dopo la sua fuga dalla Spagna, a causa di pressioni giudiziarie e politiche, il re emerito Juan Carlos si trova negli Emirati Arabi Uniti, nel Golfo Persico! 

 Seguendo la sua politica di opacità e non trasparenza, sono dovuti passare quindici giorni alla Casa Reale per degnarsi di informare la società spagnola dove è andata sua "maestà", che ovviamente non si è dimessa dalla sua carica, né raccogliere duecentomila euro l'anno per quella "occupazione". 

 Nominato dal dittatore Franco, nel 1969, suo successore, Juan Carlos dovette attendere la sua morte, per poter, nel sacrosanto passaggio del 1978, intervenire per cambiare ciò che non poteva essere cambiato. Nominò Adolfo Suárez, presidente del governo, e legalizzò il Partito Comunista, per poi indire le elezioni nel 1977, e approvare la nuova costituzione nel 1978. Quando il colpo di stato militare di F 23, 1981, Juan Carlos fermò i golpisti sulle loro tracce , e lì punti guadagnati nella società.

 Passarono gli anni e invece di essere prudenti iniziarono i disastri, e senza dover rendere conti di alcun tipo, essendo "protetto" dalla stessa costituzione e godendo dell'immunità mentre governava, Juan Carlos I fece le sue: la collezione di innamorate, e ad una di loro, Corinna Larsen, ha donato 65 milioni di euro; caccia in Africa, con la foto di un elefante morto inclusa, loschi affari del genero Undargarin, basati sui suoi legami con il re, l'opacità delle sue azioni e la sua messa in dubbio "esemplarità", nel mezzo di una Spagna colpita dalla crisi e disoccupazione. In questo modo è stato costretto ad abdicare il 19 giugno 2014, a favore del figlio Felipe. E ora con gli ultimi fatti, in cui il re emerito è indagato dalla Procura della Repubblica di Svizzera e Spagna, per aver accusato commissioni per intercedere nel contratto dell'AVE alla Mecca, e non aver dichiarato tali entrate al tesoro di Spagna, il personaggio va in "vacanza" all'estero. 

 Il re emerito, con la sua azione di fuga dalla Spagna, una volta perso il potere di nascondere i suoi scandali, senza restituire i soldi, ovviamente, perché la monarchia ci riporta sempre ai secoli passati, occupa lo sguardo caustico degli umoristi grafici che, con le loro linee e colori, confermano che in una democrazia moderna l'accesso al Capo dello Stato deve avvenire attraverso un processo elettorale. 

 Non esistono valori "sacri" che non possano essere esaminati attraverso il prisma dell'umorismo. Questo elemento espressivo è in grado di affrontare in modo creativo qualsiasi argomento della vita sociale e politica con le sue armi desacralizzanti. 

 Le vignette sul re emerito sono la testimonianza di una ribellione, una protesta contro un personaggio, e contro un'istituzione anacronistica, che la storia, a seconda di chi la scrive, metterà al suo posto. Questi lavori riflettono ancora una volta che "il potere è una droga" e che quando il re, il presidente, il sindaco, il capo di un'azienda, il padre di famiglia possono agire senza essere responsabili, senza spiegare la loro azione, senza la necessaria trasparenza, la società pagherà per queste incoerenze e arbitrarietà. 

 Oggi più che mai valgono le parole dello scrittore e attore Darío Fo, Premio Nobel per la letteratura 1997: “La satira è l'arma più efficace contro il potere: il potere non supporta l'umorismo, nemmeno i cosiddetti governanti democratici, perché il riso libera l'uomo dalle sue paure ”.

Juan  Carlos - André Carrilho



Juan Carlos vuela - David Pablo Pugliese


©Vasco Gargalo


©Vilma Vargas


Juan Carlos I - Asier Sanz


Cazador de elefantes - Osmani Simanca



Jan Carlos I - Ramses Morales

Al ladron... al ladron! - Ramses


Juan Carlos Crusoe by Joep Bertrams, The Netherlands
https://politicalcartoons.com/sku/242130/

Juan Carlos già scappato dalla Spagna.
#spagna #JuanCarlos #coronaspagnola
 Christian Durando


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Il re emerito di Spagna, Juan Carlos I, si trova negli Emirati Arabi Uniti. Lo ha annunciato oggi la Casa Reale spagnola mettendo fine a settimane di speculazioni.

Nel comunicato di poche righe si legge che il re si trova ad Abu Dhabi dal 3 agosto, lo stesso giorno in cui dal palazzo della Zarzuela era stata resa pubblica l'intenzione di lasciare la Spagna e prendere residenza in un altro Paese, ma non specifica quanto durerà il suo soggiorno, né se gli Emirati saranno la sua destinazione finale: un'evenienza, quest'ultima, esclusa dai media spagnoli che citano fonti vicine a Juan Carlos I.
Il fatto che il padre di Filippo VI viaggiasse in incognito aveva generato un crescente disagio nel Governo e nella stessa Casa Reale. La mossa infatti non ha fatto che rafforzare nei più critci l'idea che il re fosse a tutti gli effetti un latitante, compromettendo così uno degli obiettivi principali della sua partenza dalla Spagna, ovvero quello di salvaguardare l'immagine della Casa Reale dallo scandalo causato dalle indagini sui suoi conti nei paradisi fiscali.

Juan Carlos I ha lasciato il Palazzo della Zarzuela il 2 agosto e ha trascorso la prima notte a Sanxenxo, nei pressi di Vigo, in Galizia. Il giorno dopo ha preso un jet privato che da Vigo lo ha portato ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati.

Il noleggio dell'aereo che lo ha portato negli Emirati, scrive El Pais, è costato 140.000 euro, ma stando al quotidiano conservatore Abc, generlamente bene informato sulle questioni monarchiche, non si sa chi abbia pagato.

Il re Juan Carlos è un amico di vecchia data del principe ereditario Mohamed bin Zayeb Al Hahyan. Era stato a Abu Dhabi per l'ultima volta nel novembre dello scorso anno, per partecipare al Gran Premio di Formula Uno.

sabato 28 dicembre 2019

Che il 2020 sia migliore! di Francisco Punal Suárez

Dalcio Machado - Brasil

Che il 2020 sia migliore!
di Francisco Punal Suárez
Speciale per Fany Blog

L'umorismo, essendo rischioso e non avendo confini nella terra dell'immaginazione, è
capace di affrontare in modo creativo, con le sue armi desacralizzanti, qualsiasi argomento della vita sociale.

Non esistono valori "sacri" che non possano essere esaminati attraverso il prisma dell'umorismo.

Ora, per i festeggiamenti di Capodanno, i disegnatori satirici offrono una visione.
Questo evento dovrebbe provocare una riflessione in mezzo al caos, l'inquinamento, 'egoismo, l'ambizione, la mancanza di solidarietà e le guerre, che caratterizzano il pianeta su cui viviamo.

Una data come questa, è per molti artisti, un mero pretesto per riferirsi a soggetti
della natura umana, o temi scottanti, che colpiscono milioni di persone in questo mondo tormentato, sempre attraverso il prisma dell'umorismo o della satira.

Tutto ciò che resta da dire è che l'umorismo non sia
mancante nel 2020!

martedì 5 giugno 2018

World Press Cartoon Caldas da Rainha 2018 : GAG CARTOON


World Press Cartoon Caldas da Rainha 2018 :

Dopo la sospensione del 2016 dovuta a problemi di budget, la tredicesima edizione del concorso dedicato alle migliori vignette politiche pubblicate sulla stampa mondiale, il World Press Cartoon ha consegnato il suo palmares per il secondo anno consecutivo a Calda da Rainha, in Portogallo.

Complimenti a tutti i vincitori!!
e a Antonio Antunes per la grande manifestazione!!

Tre le categorie in cui sono state suddivise le opere

Qui  i tre GAG CARTOON premiati:
1° PREMIO 1° PRIZE  GAG -  senza titolo 1st Nedeljko Ubovic/ Ub!




2° PREMIO 2° PRIZE GAG, Cemitério Paraíso, - Mello



3° PREMIO 3° PRIZE GAG, Zebra… Leaving our mark on nature - FadiToOn

In the Gag Cartoon category, the 1st Prize was awarded to Nedeljko Ubovic, from Serbia, for an untitled work, the 2nd Prize to «Cemitério Paraíso» by Silvano Mello, from Brazil, and the 3rd prize distinguished «Zebra … Leaving our mark on nature», by Norwegian cartoonist Fadi Abou Hassan.

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Menzioni d'onore 
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Mihatov
Gag Cartoon


Simanca
Gag Cartoon


Boligán
Gag Cartoon


(continua)
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World Press Cartoon Caldas da Rainha 2018 : CARICATURE

venerdì 27 aprile 2018

Storico incontro tra i due leader coreani

KimJong-un Peace    Luc Descheemaeker
Korea Summit with peace in the future
27 Apr 2018





Storico incontro fra i leader delle due Coree al confine fra i due stati, a cavallo della linea di demarcazione del villaggio di Panmunjom.
I leader della Corea del Nord e della Corea del Sud alla fine dell'incontro promettono "una pace duratura" per la penisola.
Kim Jong-un e Moon Jae - si impegnano per la denuclearizzazione e di porre fine a decenni di ostilità.
North and South Korea’s Heights...    Ramses Morales Izquierdo
North and South Korea’s Heights...
27 Apr 2018



The Meeting of Kim Jong-un and Moon Jae-in
Patrick Chappatte
By Patrick Chappatte


Dave Brown on North Korea's Kim Jong-un and Moon Jae-in of South Korea in  talks at the Korean  border

Peter Brookes on Korean leaders meeting and Donald Trump’s visit to the UK in July


 KOREAN PEACE SUMMIT
by Osmani Simanca, Brazil              


No Longer the Forgotten War
Artist: Jeff Koterba



Diplomazie dei sorrisi
Storico summit tra le Coree dopo circa settant'anni di ostilità.
Kim Jong-un incontra Moon Jae-in, strette di mano, sorrisi ed abbracci, non siamo ancora ai livelli di Trump e Macron ma poco ci manca.
Uber



Fulvio Fontana




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Per l’occasione Moon Jae-in ha indossato una cravatta blu, il colore della penisola coreana sulla bandiera dell’unificazione. Kim Jong-un ha scavalcato la sottile striscia di cemento che divide la Corea del Nord e la Corea del Sud all’interno della zona demilitarizzata: sabbia sul lato nord coreano, ciottoli in Corea del Sud. Ha messo i piedi sui ciottoli: è la prima volta che un leader nordcoreano mette piede sul suolo sudcoreano in quasi settant’anni.

I due uomini si sono stretti la mano, si sono voltati verso le telecamere e, secondo la presidenza sudcoreana, Moon ha chiesto a Kim: “Quando potrò visitare il nord?”. Kim avrebbe risposto: “Perché non vieni adesso?”. E, in un momento non preparato, Moon Jae-in ha scavalcato il confine ed è atterrato sulla sabbia. Corea del Nord. Per alcuni momenti, si sono stretti la mano in Corea del Nord, prima di tornare indietro. Tutto questo è successo in pochi minuti, intorno alle 9.30 del 27 aprile 2018. (continua)

Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in a Panmunjom, lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, il 27 aprile 2018. (Inter-Korean Summit/Anadolu Agency/Getty Images)


North and South Korean leaders promise 'lasting peace' for peninsula

sabato 13 gennaio 2018

Quel 'Genius' di Trump!

© Ann Telnaes



Genius, si così si è definito quel genio di Trump  pochi giorni fa, ed ieri ha di nuovo fatto scalpore con le sue parole:

Ancora una volta Donald Trump fa infuriare il mondo intero, aumentando il suo isolamento sul piano internazionale e alimentando quello che oramai è più di un sospetto: la sua inclinazione a posizioni razziste e xenofobe, come nelle ultime ore hanno accusato le Nazioni Unite. Dall'Africa all'America Latina si solleva un'onda di indignazione senza precedenti. Proprio come quella provata dai membri del Congresso - repubblicani e democratici - presenti nello Studio Ovale quando il tycoon e' sbottato sulla questione immigrati, pronunciando l'ennesima frase shock: "Ma perche' gli Stati Uniti devono continuare ad accogliere questa gente da questo cesso di Paesi?". [...]



En av mina första publicerade Trumpteckningar (6 augusti 2015)
One of my first Trump cartoons. (Augusti 6th 2015)
© Riber Hansson


Shithole Country
https://www.politico.com/gallery/2018/01/02/matt-wuerker-cartoons-january-2018-002743?slide=0
© Matt Wuerker




He is thinking...
© Ramses


©Simanca


© Ben Jennings

Trump shock: "I do not want immigrants from Haiti, El Salvador and African states: countries' coffers". The UN: "It is racism".
You Wash your mouth out with soap. #ShitHoleCountiries #trumpRACIST #soap
© Durando


© Gary Huck

© Ellekappa



The Equation    Gianfranco Uber
'...not smart, but genius...and a very stable genius.'
08 Jan 2018


The Nightmare
 "non voglio immigrati da quei cessi di Paesi".
Così molto signorilmente Trump comunica ufficialmente di voler chiudere le frontiere nei confronti di Haiti e El Salvador.
©Uber


The Equation    Gianfranco Uber
'...not smart, but genius...and a very stable genius.'
08 Jan 2018
©Uber



....to President of the United States (on my first try). I think that would qualify as not smart, but genius....and a very stable genius at that!


Mauro Biani