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mercoledì 15 maggio 2013

Dissenso

28 aprile 2013. Enrico Letta e i 21 ministri della squadra di governo giurano dinanzi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presso il Quirinale. Fuori Palazzo Chigi, Luigi Preiti, un disoccupato divorziato di Rosarno (RC), apre il fuoco contro due carabinieri, ferendo questi ultimi e una passante incinta.



30/04/2013
Le ragioni di Martina
massimo gramellini

Le ragioni dell’odio sono state analizzate a sufficienza. Mi sposterei dall’altra parte del campo, dove abitano le ragioni di Martina. Martina ha ventitré anni e soltanto tre mesi fa ha perso la madre. Si è licenziata per stare accanto al papà carabiniere, che nel tentativo di farle coraggio le diceva: «Siamo un piccolo esercito sgangherato, noi due, ma ce la faremo». Adesso l’esercito è diventato ancora più piccolo. L’esercito è lei, china sul padre intubato in ospedale che la guarda e muove le palpebre, cerca addirittura di parlarle, ma non può. Chissà se vivrà, chissà come vivrà. Le pallottole del pistolero di Palazzo Chigi gli hanno danneggiato il midollo spinale.

Martina potrebbe inveire o perdonare, per i guardoni del dolore sarebbe la stessa cosa. A loro non interessa la qualità della reazione, ma la sua intensità: superficiale e isterica. Invece la figlia del carabiniere sceglie la strada più dura e più vera: accettare. Tutto, anche l’inaccettabile. «Se riesci a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, e piegarti a ricostruirle con i tuoi arnesi ormai logori». La poesia di Kipling al figlio rivive nella voce gonfia di questa giovane adulta: «Ho perso un’altra volta il lavoro per seguire mio padre. Tutti i miei progetti sono di nuovo saltati. Pazienza. Si ricomincia. Si rifà un altro piano, un’altra speranza, altri obiettivi». Senza saperlo Martina ha dettato il programma di governo delle nostre vite per gli anni a venire. Le do di tutto cuore la mia fiducia.


revolution
Gava



A terrra
La sparatoria davanti Palazzo Chigi.
La vignetta nell’edizione straordinaria Ipad de il manifesto.
“La cronaca volterà pagina. Lascerà nuovamente il posto alla politica. Resteranno due drammi: una ragazza di 23 anni, già orfana di madre, con un padre che ora rischia la paralisi a vita; un ragazzo di 11 anni, che da oggi è il figlio di un disperato mancato omicida e mancato suicida. E’ una pistola che ha unito il destino di queste due giovani vittime.Ecco un motivo in più per l’impegno contro le fabbriche d’armi.
(p.s. un encomio ai carabinieri e ai poliziotti che hanno fermato l’attentatore senza far uso di armi da fuoco, e alla loro professionalità in un frangente così drammatico)” Mao Valpiana.
Mauro Biani

Terrificante intervista.
La vignetta  su il manifesto.
P.s. segnalo un pezzo del Gubi su l’Espresso. Si parla della mia vigna “disoccupato vs Brunetta” del 2008. Daccordo o meno, ricordo benissimo il “clima” di strumentalizzazione da destra a “sinistra”. Non porto rancore, sono troppo pigro, ma non dimentico.


PS: Tutta la mia solidarietà ai carabinieri, al loro lavoro, ed alle vittime di questa brutta pagina italiana. Un grande abbraccio a Martina ed al suo papà ed anche al piccolo Preiti..